Per il Napoli chissà che non sia già una partita verità. Troppo presto, ma in relazione ai primi incroci di calendario la gara con la Fiorentina assume un valore potenzialmente condizionante. Senza forzature, senza rischi, ma con la consapevolezza che gli azzurri sono chiamati alla prima prova di forza del campionato.
La ripresa riserverà al Napoli tre trasferte ad alto coefficiente di difficoltà. Si comincia da Firenze, per poi debuttare in Champions a Manchester. Il Pisa in casa prima di Milano sponda rossonera. Un frammento di stagione che potrebbe fornire subito dati significativi sulla tenuta di un Napoli apparso solido nelle due vittorie con Sassuolo e Cagliari, ma ancora negli interrogativi che portano i nomi dei nuovi arrivati e di un principio stagionale già caratterizzato da assenze importanti.
A Firenze mancheranno, oltre a Lukaku, anche Rrahmani e probabilmente Neres. Su quest’ultimo ancora qualche dubbio da sciogliere. Sulla fascia sinistra ballottaggio Spinazzola Olivera, mentre al centro della difesa non c’è ancora certezza su chi affiancherà Beukema. Bungiorno potrebbe rilevare Juan Jesus a gara in corso e mettere minuti nelle gambe in vista di Manchester. La linea mediana degli azzurri conterà su Lobotka, McTominay, Anguissa e De Bruyne, mentre Politano agirà a supporto di Lucca, con Hojlund inizialmente previsto in panchina.
La Fiorentina attende con ansia questa sfida alla ricerca del primo successo in campionato. Due pareggi nelle prime due gare è il bottino della partenza viola. Pioli dovrebbe affidarsi al suo solito 3-5-2 storicamente spesso ostile al Napoli, sin dai tempi della Lazio. Gosens e Dodo pronti ad agire da esterni, mentre Dzeko partirebbe a supporto di Kean, per un attacco, quella della Fiorentina dotato tanto di qualità quanto di esperienza.
Sul piano tattico la gara potrebbe svilupparsi su un binario di prudenze. Il gioco di Pioli non contempla facili sbilanciamenti, così come Conte non vuole che la sua squadra interpreti con disinvoltura la fase offensiva. Potrebbe scaturirne un confronto con le squadre disposte ad attendere le occasioni giuste al momento giusto.
Gli interni di centrocampo della Fiorentina avranno un bel da fare per arginare la manovra dei centrocampisti del Napoli, mentre i centrali difensivi degli azzurri dovranno fronteggiare un attacco, quello dei padroni di casa, caratterizzato anche da una certa prestanza fisica. In entrambe le aree di rigore non mancheranno i cross e i palloni alla ricerca delle torri e degli inserimenti di giocatori come McTominay, spesso risolutivo in fase conclusiva.
Gli equilibri ipotizzabili dettano un tema che, come ammesso anche da Antonio Conte, mette davanti al Napoli un avversario che potrebbe inserirsi tra le grandi del campionato. L’appuntamento è di quelli da non giocarsi con maldestre interpretazioni.