La scorsa stagione è stata all’insegna di una solidità fatta di resistenza agli urti. Il Napoli del primo anno di Conte ha rimediato nelle ultime settimane di mercato con l’arrivo di giocatori come McTominay, Lukaku e Neres. Prima di salutare a gennaio quello su cui pochi mesi prima Conte si era sbilanciato a tal punto da rassicurare una piazza intera.

E alla cessione di Kvara il Napoli non aveva nemmeno provveduto. Davvero un’impresa senza precedenti quella di vincere uno scudetto dopo aver perduto il giocatore più talentuoso nel mercato invernale. Tuttavia il talento sarebbe stato assicurato da altri valori. Prima di tutto quello di un gruppo che nella stagione di riconferma dell’allenatore andava compattato ulteriormente. Non nello spirito, ma nella quantità e qualità.

Così è stato, davanti alle richieste di un Antonio Conte rimasto un po’ a sorpresa e un po’ col pallino della prosecuzione di un sogno che non ha solo i contorni di una felicità estemporanea, ma l’intenzione di consegnare un futuro di continuità alla competitività di un club alla costante ricerca della possibilità di consolidarsi, oltre che di intralciare le solite superpotenze. 

Il Napoli stagione 2025\26, col tricolore in petto e la necessità di infrangere il tabù delle stagioni amare dei dopo scudetti, ha iniziato da quel reparto che lo scudetto ha certificato come il migliore d’Europa, in termini numerici, il meno perforato dei principali campionati europei. Sergej Milinković-Savić è l’estremo difensore che arriva ad affiancare Meret. Una coppia di portieri, quella del Napoli, che risponde ai criteri dei grandi club europei. Sam Beukema, reduce da un biennio di grande rendimento nel Bologna, è la scommessa numero due dopo l’acquisto della scorsa stagione di Buongiorno. Stesse entità di investimento che, insieme a Marianucci, va di certo ad aumentare il volume difensivo del Napoli. Per qualità e possibilità di scelta. 

La fascia sinistra si è vista arrivare in dote anche Miguel Gutiérrez, terzino sinistro in prossimo recupero atletico, è l’arrivo passato un po’ sotto silenzio, ma non per questo da sottovalutare. L’ex Girona è in grado di ricoprire tutta la corsia di sinistra sia come fluidificante che come marcatore. Un’alternativa più tecnica a Olivera, che consentirebbe un impiego sull’altra fascia di Spinazzola.

Noa Noëll Lang va invece a riproporre imprevedibilità e rapidità tecnica laddove Kvara è salito agli onori delle cronache. Come ha detto Conte, il nazionale olandese possiede qualità, ma non è ancora maturo per consentire di contemplarlo come un calciatore che può fare la differenza. Tuttavia le intenzioni sul suo investimento sono quelle di tirare fuori quanto di buono intravisto nel campionato olandese.

La linea mediana, oltre all’arrivo di Kevin De Bruyne, ritrova Elmas, calciatore che ha ampiamente dimostrato le sue qualità nell’anno del terzo scudetto e che con Antonio Conte potrebbe ritrovare le vie di un entusiasmo pari al suo talento. Con il margine di libertà di cui godrà De Bruyne sul piano tattico, aspetto che però va ulteriormente chiarito, Elmas andrebbe a coprire numerose zone di campo. Dalla corsia esterna di destra alle posizioni più interne. Anche lui in grado di fornire equilibrio nella fase di interdizione e imprevedibilità in quella di inserimento offensivo.

In attacco l’infortunio di Lukaku, che il Napoli punta a recuperare per l’inizio del 2026, ha costretto la società a rimediare con l’arrivo last minute di Rasmus Højlund. La punta ex United, oltre a fornire un’alternativa come centravanti, dovrebbe gradualmente diventare punto di riferimento di un reparto offensivo in cui Lorenzo Lucca è entrato a far parte come vice Lukaku.

L’ex Udinese, per, con lo stop del belga si è ritrovato a doversi prendere sulle spalle il reparto nelle prime battute di campionato. Højlund ha caratteristiche in parte assimilabili a quelle di Lukaku, ma anche molte differenze, a cominciare dalla propensione alla progressione invece del movimento in orizzontale come richiesto dalle tattiche di Conte. 

Kevin De Bruyine rappresenta di certo l’elemento di maggiore interesse della nuova stagione del Napoli, laddove l’impiego del belga nelle prime due uscite con Sassuolo e Cagliari ha lasciato intendere possibilità tattiche ben oltre le attese di natura più estetica, ma dirette a una funzionalità di un ruolo duttile, in grado di garantire origine e rifinitura del gioco.

Attualmente il piano strategico del Napoli prevede l’utilizzo di una mediana tecnica e solida, per una linea a 4 da cui McTominay ha luogo a procedere per gli inserimenti offensivi, mentre Politano opera da esterno maggiormente chiamato alla fase di supporto alla punta. Si vedrà come i nuovi acquisti, in particolare Lang, verranno impiegati per fornire maggiore duttilità a un apparente 4-1-4-1 destinato, forse, a riavvicinarsi a un 4-3-3 con cui, a seconda dell’avversario e delle condizioni di gara, sfruttare gli esterni offensivi. 

Il Napoli sarà costretto ad affrontare la ripresa con tre assenze importanti. Oltre a Lukaku, mancheranno per alcune partite Neres e Rrahamani, entrambi per infortunio. La doppia trasferta di Firenze e Manchester metterà subito alla prova alcuni dei nuovi acquisti. Beukema e Højlund su tutti, chiamati, non si sa ancora se da titolari o da subentranti, a garantire la necessaria affidabilità per dei punti nevralgici dello scacchiere di Conte. 

L’organico del Napoli, nella prospettiva dei recuperi di Neres e Rrahmani, e di quella più a lungo termine di Lukaku, appare molto rinvigorito rispetto alla scorsa stagione. Un aspetto prevedibile davanti alle richieste e alle condizioni dell’allenatore e naturale rispetto alla moltiplicazione di impegni che gli azzurri dovranno affrontare.