Tre partite. La dimensione del solido nel segno della concretezza. In anticipo sul sogno e sulla sua attesa. Napoli-Genoa è la sfida in navigazione. Due città portuali che nella loro storia ne hanno viste tante. Che un po’ si conoscono e che da secoli si guardano da lontano. E il desiderio di gloria degli azzurri dovrà passare per il superamento del Grifone. Che avrà la sicurezza di non avere da perdere. Una condizione da cu contemplare con serenità il gusto del giudizio.
Sì, perché la difesa del primato del Napoli dovrà vedersela con la tranquillità altrui, pronta a fare da imprevisto a una corsa tanto solida quanto tremante. Forte fuori, dolcemente inquieta dentro. La penultima gara stagionale al Maradona rievoca il peso di quel Napoli-Genoa che nel campionato 89\90 pesò non poco nell’economia di quel trionfo. 2-1, rete di Zola nei minuti finali e un successo che servì al Napoli per combattere gli affanni del momento.
I trascorsi interisti di Vieira lasciano immaginare che l’allenatore del Genoa terrà certamente per i nerazzurri in vista della lotta scudetto. E allora al Genoa salvo e sereno nessuno potrà togliere la voglia di ostacolare il cammino del Napoli verso la possibilità di difendere o consolidare il primo posto. Masini e Frendrup in mediana, Zanoli esterno e Pinamonti ed Ekhator in attacco, il Genoa non potrà contare su Thorsby, squalificato.
Antonio Conte, senza Buongiorno e Juan Jesus, e con la speranza di poter contare su Lobotka e Neres tra i convocati, dovrebbe perseguire nel 4-4-2 duttile che ha visto il Napoli vincere a Lecce. La coppia d’attacco formata da Lukaku e Raspadori è pronta a beneficiare del lavoro di Politano e della mobilità tattica di McTominay. Gilmour in regia e Anguissa a centrocampo agiranno da ragione e sentimento in un undici che, a prescindere dagli interpreti dell’occasione, sanno che dovranno dare il massimo per continuare la serie di risultati positivi utili e necessari per avvicinarsi al successo finale.
Il Maradona batterà il suo cuore insieme a quello di ogni tifoso del Napoli col pensiero teso a quei novanta minuti che, anche a seconda del risultato di Torino-Inter, hanno un peso gigantesco negli equilibri di una classifica che per molti è sempre più favorevole ai partenopei, ma che in quei tre punti di vantaggio nasconde tutte le insidie della storia di uno sport che ha saputo tante volte sorprendere e sovvertire anche i pronostici più scontati.
Conte avrà di certo spalancato gli occhi dei suoi calciatori. Uno per uno. Nella sommatoria di concentrazioni e freddezze che dovranno essere le forze primarie di questo Napoli tutto calcolo, cuore e sofferenza. Una cardiologia che moltiplicherà il momento in un numero imprevedibile di istanti. E il Napoli dovrà farli suoi tutti.