Nella stagione 1986\87 l’Atalanta significò molte cose per il Napoli durante il cammino verso il suo primo titolo. All’andata, a Napoli, fu un 2-2 raggiunto dai bergamaschi con un gol di fatto “regalato” da un passaggio errato di Garella. Allora era raro che un portiere cercasse di alleggerire il disimpegno difensivo con i passaggi che oggi caratterizzano la manovra di palleggio, ma allora fu proprio un tentativo sbagliato del portiere azzurro a provocare la rete del pareggio definitivo. Un pari che destabilizzò l’ambiente, ma subito pronto a reagire per scrollarsi di dosso quella domenica sbagliata. Nella gara di ritorno, a Bergamo, un gol di Giordano procurò al Napoli una vittoria fondamentale. Col tempo considerata tra quelle decisive per il successo finale.

Adesso a Fuorigrotta si presenterà un’Atalanta molto insidiosa. Un avversario che al Maradona porterà con sé qualche fantasma dopo la prima sconfitta interna degli uomini di Spalletti in questo campionato. L’anno scorso i bergamaschi espugnarono il Maradona con un 3-2 in cui il Napoli giocò un’ottima partita, ma, complici troppi infortuni e troppe assenze, non seppe resistere alla manovra rapida degli atalantini e all’allora migliore condizione fisica della squadra di Gasperini. Dopo l’1-0 subito dalla Lazio, per il Napoli il monito non è dei più rassicuranti. 

Gasperini arriva a Napoli con una squadra più lontana dalle prime quattro, ma le possibilità tattiche sono numerose affinché l’Atalanta possa giocare una gara insidiosa per i padroni di casa. Le condizioni di Zappacosta e Koopmeiners non sono al momento rassicuranti per un impiego certo dei due calciatori, ma Gasperini valuterà fino all’ultimo se schierarli. Ruggeri e Maehle dovrebbero agire sulle corsie esterne, mentre De Roon ed Ederson dovrebbero supportare Boga in mediana. Lookman e Hojlund formeranno il tanto corteggiato attacco bergamasco.

Spalletti deve fare i conti con l’assenza di Mario Rui, squalificato, e con le condizioni precarie di Lozano. Olivera completerà il reparto difensivo, Politano si terrà pronto per una maglia titolare, mentre la mediana dovrebbe essere formata dai soliti Anguissa, Lobotka e Zielinski dietro il tridente completato da Kvara e Osimhen. Ovviamente sia la formazione iniziale, ma soprattutto la gestione dei cambi saranno condizionati anche dall’imminente impegno del Napoli in Champions League con l’Eintracht. La gara, con gli azzurri forti del 2-0 dell’andata, vale la storia. 

Il 3-4-1-2 di Gasperini è di certo un banco di prova complicato per il Napoli. L’Atalanta ha giocatori molto bravi a muoversi tra le linee, gli esterni sono rapidi ed efficaci nelle sovrapposizioni e i due attaccanti sono in grado di mettere in difficoltà qualunque difesa. Già all’andata il Napoli, pur uscendo vincitore dalla complicata trasferta di Bergamo, soprattutto nella ripresa ha dovuto abbassare il baricentro per contenere la spinta degli atalantini. Il gioco ormai da tempo assimilato dalla squadra di Gasperini potrebbe proprio prevedere un copione tattico basato su rapide ripartenze e sugli inserimenti delle linee a supporto di quella offensiva.

In vista dell’avvicinarsi della primavera, con l’ultimo terzo di campionato da disputare, il Napoli adesso deve fare i conti con una fase in cui potrebbero subentrare calcoli e necessità di contenimento, ma Spalletti sa bene che il ritmo stagionale non può assolutamente essere abbassato. E che il Napoli ha bisogno di dimenticare in fretta il passo falso con la Lazio. Adesso inizia la fase più delicata e decisiva di un’intera stagione.