Il mondiale under 20, questo sconosciuto. Entra piano piano nelle estati dispari, quelle senza grandi competizioni: si fa trovare lì, pronto e disponibile, metadone dei drogati di pallone già a rota per la fine delle ostilità stagionali. Ogni due anni s'impadronisce di sottecchi di pagina 22 dei quotidiani specializzati, a volte è talmente audace da meritare un trafiletto pure in quelli non specializzati, mentre internet impazzisce e gli appassionati guardano, studiano, analizzano e sentenziano: quello è una pippa, quello è un campione. Quest'anno l'attenzione è ancora più alta, soprattutto dalle nostre parti, perché per la prima volta dalla creazione della maggiore competizione giovanile per nazionali organizzata dalla FIFA l'Italia finirà tra le prime quattro: dal 1977, anno della creazione del torneo, ad oggi, non era mai successo.
Ma cosa ci lascia un mondiale under 20? Purtroppo poco: qualche ricordo sbiadito, alcune trattative di mercato che spesso nemmeno vanno in porto, e giocatori che ritroveremo fra qualche anno nelle liste del fanta cercando di ricordare dove li abbiamo sentiti nominare. A volte, però, c'è qualche eccezione. Per ricordarlo, basta scorrere la lista dei vincitori del Pallone d'Oro, il premio di miglior giocatore, fra campioni e carneadi.
2015 – Adama Traoré
Nel mondiale neozelandese vinto dalla Serbia in finale contro il Brasile, il Pallone d'Oro andò a Adama Traoré. Maliano, classe 1995, centrocampista offensivo del Lione, Traoré trascinò i suoi alla medaglia di bronzo segnando una doppietta nella finalina contro il Senegal. Dopo la competizione, il ventenne venne comprato dal Monaco per 14 milioni: non proprio bruscolini. Quotazione eccessiva? I numeri dicono di sì: dopo un anno e mezzo di sporadiche apparizioni nel principato, Traoré ha passato gli ultimi sei mesi in Portogallo, al Rio Ave, giocando poco e segnando ancora meno.
2013 – Paul Pogba
Pogba arrivò in Turchia dopo la prima stagione alla Juventus: era una stella nascente, e il leader di una Francia che sembrava obbligata alla vittoria – oltre al Polpo, c'erano Zouma, Kondogbia, Digne e Thauvin. Nell'ultimo atto contro l'Uruguay di Nico Lopez, Laxalt, Cristoforo e Giménez, finì ai calci di rigore: 4-1, mr 100-e-rotti-milioni segnò il primo.
2011 – Henrique
Oscar, Coutinho, Gabriel Silva, Fernando, Alex Sandro, Casemiro, Allan, Juan Jesus: mica male, la rosa del Brasile campione del mondo under 20 in Colombia. Oscar, in particolare, segnò una tripletta nella finale vinta 3-2 contro il Portogallo. La palma per il miglior giocatore, però, andò a Henrique Almeida, capocannoniere del mondiale con cinque gol. Sei mesi dopo quel riconoscimento, l'attaccante si trasferì in Europa: prima l'accordo con il QPR, saltato perché mancava il permesso di lavoro, poi quello con il Granada dei Pozzo: 500mila euro per il prestito, con diritto di riscatto a sei milioni. Diritto mai esercitato. Henrique tornò subito in Brasile: oggi è del Gremio, ma in prestito al Coritiba. Segna poco. Molto poco.
2009 – Dominic Adiyiah
Classe 1989, grazie ai suoi otto gol il Ghana fu la prima (e, finora, unica) nazionale africana a vincere un mondiale under 20. Cresciuto nell'academy del Feyenoord, nel periodo del mondiale egiziano giocava al Fredrikstad, in Norvegia. Accesi i riflettori, molti si interessarono, ma il primo ad avventarsi sui fiordi fu il condor Galliani, che raggiunse l'accordo per portare il giocatore al Milan a partire da gennaio 2010. Prezzo tutto sommato modico, poco meno di un milione e mezzo. L'esperienza italiana, però, durò poco: qualche partita nella primavera rossonera, un prestito alla Reggina, e poi la girandola di trasferimenti: l'Ucraina, il Kazakistan, e infine la Thailandia: dal 2015 gioca (e segna tanto) nel Nakhon Ratchasima.
2005 e 2007 – Lionel Messi e Sergio Aguero
In Argentina i mondiali under 20 sono una roba seria. Basti pensare che il primo calciatore argentino ad aver vinto il Pallone d'Oro della competizione – era il 1979 – si chiamava Diego Armando Maradona (Ramon Diaz arrivò secondo). Venticinque anni o giù di lì, ed ecco gli eredi: due vittorie consecutive dell'Argentina, Pallone d'Oro prima a Lionel Messi, nel 2005, e poi, nel 2007, a Sergio Aguero (che comunque aveva fatto parte anche della spedizione precedente). Entrambi venivano dalla prima stagione in Liga: 2004/2005, il diciassettenne Messi aveva giocato le prime partite e segnato il primo gol con la maglia del Barcellona dei grandi; 2006/2007, il diciottenne Aguero aveva giocato 42 partite e segnato 7 gol nella prima stagione all'Atletico Madrid, che l'aveva comprato dall'Independiente per 25 milioni. Il resto è storia.