In lui furono intraviste le qualità di centrale difensivo quando era alle giovanili del Flamengo, prima di approdare in prima squadra per un anno per poi trasferirsi al Bragantino, uno dei club marchiati Red Bull. Stavolta nel Brasile dei giganti delle colonie. 

Natan Bernardo de Souza, nato a Itapecerica da Serra, nell’interno metropolitano di San Paolo, calcisticamente è cresciuto nel Ponte Preta, a Campinas, dove una volta la località da oltre un milione di abitanti aggiungeva Mato Grosso al suo nome, a causa della presenza di questa enorme foresta tutta da esplorare. Un po’ come la scommessa, qualcuno dice l’ennesima, del Napoli su un calciatore arrivato senza essere stato mai nominato in mezzo alla selva di nomi fatti per il dopo Kim.

L’errore di fondo sta nel fatto che il Napoli lo scorso anno puntando su Kim non fece un azzardo, ma semplicemente andò a prendersi un calciatore che già era stimato come un giocatore di qualità da molti osservatori e che già aveva maturato un’esperienza di livello europeo nella sua stagione al Fenerbahçe.

Con Natan il discorso è parzialmente diverso. Il ventunenne brasiliano è un acquisto che non dichiara certezze in merito al suo utilizzo, perché per adesso non è dato per scontato che il nuovo centrale del Napoli verrà impiegato titolare inamovibile com’è stato per il coreano. La stessa presenza di Ostigard e l’esperienza di Juan Jesus al momento non escludono la possibilità che l’ingresso in squadra di Natan possa concretizzarsi progressivamente. 

Le caratteristiche tecniche dell’ex Bragantino lasciano pensare alla sua scelta anche in virtù del fatto che Garcia abbia chiesto alla società un difensore bravo nella fase di anticipo, in grado di posizionarsi efficacemente in un meccanismo tattico che preveda una linea difensiva alta, come già intravisto nelle prime uscite del Napoli e come nella tradizione dei partenopei da Benitez in avanti.

Natan, essendo sinistro naturale, completa la linea difensiva assicurando la doppia scelta tra i centrali e ipotizzando, possibilità però più remota, che il nuovo difensore del Napoli possa essere impiegato anche come esterno fluidificante (o come terzo centrale di una provvisoria difesa a tre a gara in corso), essendo egli stesso originariamente terzino sinistro.

Il giovanissimo calciatore brasiliano possiede fisicità e colpo di testa. Nel gioco aereo Natan è anche in grado di saper staccare a rete (2 gol nei due anni col Bragantino). Le sue caratteristiche tecniche potrebbero consentire a Garcia di contare su un altro difensore di impostazione, oltre al già collaudato Rrahmani. Ovviamente su questo calciatore proveniente da un tipo di calcio diverso e senza un’esperienza europea alle spalle le curiosità e le perplessità prima di vederlo all’opera vanno a braccetto.