L'ultimo titolo nazionale conquistato dal Porto risale alla stagione 2012/13: troppo per un club ormai abituato a portare a casa un trofeo dopo l'altro, costretto ad assistere al triennio di dominio degli odiati rivali del Benfica. Dopo gli esperimenti in panchina perlopiù fallimentari, da Fonseca a Peseiro passando per l'ora ct della Spagna Lopetegui, a Oporto hanno deciso di affidarsi a un uomo che ben conosce la mentalità dei Dragoes, quel Nuno Espirito Santo reduce dalla qualificazione-capolavoro in Europa League col Rio Ave e dall'esperienza in Spagna col Valencia, che da giocatore ha difeso i pali proprio del Porto per 5 stagioni, seppur da secondo portiere.
Sono stranamente pochi i volti nuovi in casa Porto, uno dei più grandi mercati d'Europa; tra gli affari principali spiccano il riscatto del terzino messicano Layun, lo scorso anno in prestito dal Watford e gli arrivi a titolo definitivo dell'ex Inter Alex Telles e del centrale brasiliano Felipe, proveniente dal Corinthians, oltre a vari calciatori di ritorno dai rispettivi prestiti, come l'attaccante Adrian Lopez e il talentuoso Josué. Al momento i Dragoes sono riusciti a trattenere i due gioielli della mediana Danilo, fresco vincitore ad Euro 2016, e Ruben Neves, sul fronte cessioni da registrare solamente il ritiro della bandiera Helton, storico estremo difensore del club, e alcuni addii poco più che indolori come quello del centrale difensivo Maicon o dell'attaccante coreano Suk.
Il modulo preferito da Nuno Espirito Santo è sicuramente il 4-3-3, ma nelle prime uscite estive l'allenatore porto-guineano ha dimostrato di non voler accantonare completamente il 4-2-3-1 del predecessore Peseiro, utile per esaltare le qualità dei tanti uomini di fantasia a disposizione del tecnico.
In porta potrebbe non esserci più Iker Casillas, reduce da un'annata ai limiti del disastroso, dato che Nuno sembra puntare molto sul giovane José Sa, miglior portiere dello scorso Europeo Under 21. Resta da capire se il tecnico preferirà schierare il più esperto Casillas in Europa lasciando a Sa il campionato o se si affiderà totalmente al giovane lusitano.
In difesa è stata provata con insistenza la coppia centrale Marcano-Felipe, quest'ultimo è la vera novità della retroguardia titolare e potrebbe garantire quella sicurezza che nella scorsa stagione un Martins Indi in declino non ha saputo assicurare. Nulla di nuovo sulle fasce, con Maxi "Core 'ngrato" Pereira a destra e il nazionale messicano Layun a sinistra, con Telles prima alternativa.
A centrocampo, che si parli di mediana a due o a tre, è imprescindibile il contributo di Ruben Neves, uno dei registi più completi d'Europa, capace di dettare i tempi del gioco e di interrompere quello avversario, e dotato di una discreta corsa; fa impressione pensare che si tratta di un ragazzo classe '97. Accanto a lui, la sostanza e gli inserimenti senza palla del messicano Hector Herrera, obiettivo di mercato del Napoli, e/o del campione d'Europa Danilo Pereira, entrambi molto prolifici nella scorsa stagione. Prime alternative l'ex Vitoria Guimaraes André André, molto impiegato in questo precampionato, e il serbo-brasiliano Evandro, trequartista che Nuno sta provando a impostare da mezzala.
Anche sulle corsie esterne la qualità non manca di certo: a sinistra il ficcante algerino Brahimi, nel mirino di diverse squadre di Premier, abile a tagliare verso il centro del campo e concludere col destro o servire i compagni sul secondo palo, a destra la classe intermittente del messicano Jesus Corona, uno dei talenti più puri della rosa lusitana, giocatore al quale manca davvero poco per compiere il salto di qualità che lo porterebbe al livello dei grandi esterni d'Europa. La variabile impazzita si chiama Josué, imprevedibile centrocampista rientrato dal prestito al Braga; Nuno l'ha impiegato molto questa estate, sia da trequartista centrale nel 4-2-3-1 (col conseguente sacrificio di uno tra Herrera e Danilo) che da esterno al posto di uno dei due titolari. Più defilata la candidatura di Varela, visto anche con la maglia del Parma, che Nuno sta provando in difesa come vice Pereira.
Chiudiamo con l'attacco, altro reparto che potrebbe essere foriero di sorprese. Se lo scorso anno il titolare indiscusso era il camerunense Aboubakar, 18 gol segnati in tutte le competizioni, nel precampionato Nuno ha concesso tantissimo spazio al giovane André Silva. Classe '95 prodotto del vivaio dei Dragoes, il ragazzo ha chiuso la scorsa annata con una doppietta nella finale (persa) di Taça de Portugal e nelle amichevoli estive è andato a segno con una continuità impressionante e ora insidia seriamente la titolarità dell'africano, essendo inoltre in grado di giocare dietro di lui da trequartista in caso di 4-2-3-1. Praticamente ambidestro e dotato di una conclusione da fuori niente male, i media lusitani hanno già individuato in Silva il futuro centravanti della nazionale portoghese.
Formazione tipo (4-3-3): José Sa (Casillas); Maxi Pereira, Marcano, Danilo (Martins Indi), Layun (Telles); Danilo, Ruben Neves, Herrera (Josué); Jesus Corona, Aboubakar (Silva), Brahimi.
Alternativa (4-2-3-1): José Sa (Casillas); Maxi Pereira, Marcano, Danilo (Martins Indi), Layun (Telles); Ruben Neves, Danilo (Herrera); Jesus Corona, Silva (Josué), Brahimi; Aboubakar.
Con la collaborazione di Alex Campanelli