L’ultima di campionato. E Giovanni Di Lorenzo si prepara a sollevare al cielo il trofeo tanto sospirato da 33 anni. Napoli riceverà ufficialmente lo scudetto conquistato aritmeticamente un mese fa. Di certo il momento che conterà di più, quello che andrà oltre il risultato destinato a finire nelle statistiche, per un almanacco che detta un netto dominio azzurro nei precedenti. Nelle ultime 14 partite di campionato disputate tra partenopei e blucerchiati il Napoli ha vinto 13 volte. Una sola sconfitta rimediata con un secco 3-0 e un gol capolavoro di Quagliarella.

Napoli-Sampdoria sarà la consegna del titolo ai padroni di casa e l’ultima in A dei doriani. L’altra parte infelice di Genova si incrocia con quella risollevata che il prossimo anno tornerà in Serie A. Il Genoa sarà nella massima serie e il Doria farà i conti con una retrocessione già amaramente assaporata nell’anno successivo alla qualificazione ai preliminari di Champions League. Da allora la Samp non si è più ripresa, barcamenandosi in campionati sempre costretti a vederla lottare per la salvezza e, progressivamente, affidata a gestioni societarie precarie e discusse.

Al Maradona andrà in scena il doppio volto della felicità. Uno strano paradosso, se si pensa che nel 90\91 fu la Sampdoria a festeggiare il suo primo scudetto, mentre a Napoli i partenopei erano costretti a salutare Maradona e a fare i conti con la chiusura di un ciclo che avrebbe cambiato la storia delle percezioni non soltanto di un’intera tifoseria, ma di una città e di un mondo inteso nella sua più profonda sensibilità. Adesso, a distanza di quei famosi 33 anni, nel luogo che porta il nome di Diego Armando Maradona la storia ha ricomposto e scomposto il meccanismo delle emozioni. Altri tempi, altre condizioni, ma con le appartenenze al posto giusto. In una sorte o nell’altra.

Per la gara del Maradona Spalletti potrebbe schierare Östigard dal primo minuto insieme a Juan Jesus, essendo Kim escluso dai convocati perché squalificato. Jesus potrebbe essere spostato sulla fascia sinistra, a causa del doppio dubbio Mario Rui e Olivera. In mediana non è da accantonare l’idea di un turnover che lasci a spazio a chi ha giocato meno, mentre in attacco Raspadori potrebbe partire dall’inizio insieme a Kvara e Osimhen. Stankovic deve fare i conti con diverse defezioni. Zanoli sulla destra rappresenta una buona garanzia, mentre Leris e Augello dovrebbero supportare Rincon e Djuricic. In attacco De Luca e Quagliarella, con quest’ultimo a tornare a Napoli ancora una volta da avversario, ma con un vecchio legame mai spezzatosi completamente.