Nello scorso campionato la Lazio fu corsara al Maradona. Il gol di Vecino in una gara in cui gli uomini di Sarri badarono soprattutto a coprirsi, sconfessando ogni filosofia tattica votata a un gioco più spregiudicato, riportò il Napoli sulla terra con la prima sconfitta casalinga per quelli che si sarebbero poi laureati campioni d’Italia.

La Lazio già in passato ha fatto qualche brutto scherzo ai partenopei proprio a Fuorigrotta. Il 4-2 del 2015, con la rimonta rimasta incompleta per l’errore dal dischetto di Higuain, che mandò la Lazio ai preliminari di Champions e il Napoli in una delusione che avrebbe poi aperto gli anni dell’era Sarri, poi finito proprio sulla panchina dei romani.

Napoli-Lazio, nonostante la classifica dei laziali sia deficitaria, è il primo impegno per entrambe le squadre che ha il sapore di sfida di vertice. Entrambe le formazioni partecipano alla Champions League (fresche inserite nei nuovi rispettivi gironi con le due madrilene, Real e Atletico) e nella scorsa annata sono state tra quelle che hanno espresso il miglior calcio. Probabilmente, in termini di qualità, dopo il Napoli è stata proprio la Lazio a esprimersi al meglio dal punto di vista tattico e tecnico.

Per la gara al Maradona Sarri dovrebbe schierare Romagnoli e Casale al centro della difesa, con Vecino e Cataldi in mediana e la coppia Zaccagni Felipe Anderson a sostegno di Immobile. Garcia dovrebbe affidarsi all’undici che ha battuto il Sassuolo, schierando il solito centrocampo con Lobotka in regia e Anguissa Zielinski interni, con il solito ballottaggio sulla sinistra tra Mario Rui e Olivera e con l’unica novità di Kvara che quasi certamente dovrebbe andare in campo dal primo minuto a sostegno di Osimhen. Il nuovo acquisto Lindstrom sarà ovviamente in panchina.

La Lazio, reduce da due sconfitte, ha bisogno di sbloccare la classifica. La battuta d’arresto col Genoa non deve trarre in inganno, perché all’Olimpico il tabellino ha fatto registrare un netto predominio da parte degli uomini di Sarri. I numeri parlano chiaro rispetto al volume di gioco sviluppato dalla Lazio e questo non può assolutamente consentire al Napoli di ipotizzare una crisi di gioco dei prossimi avversari.

Sul piano tattico la gara offre molti spunti. Le corsie esterne saranno molto impegnate, con duelli individuali e continui raddoppi, sia in fase offensiva che in marcatura. Entrambe le formazioni sono votate a una filosofia di gioco improntata sul possesso palla e sulla rapidità della manovra. Gli attuali equilibri, però, lasciano pensare alla possibilità che gli ospiti cercheranno di agire di rimessa e che l’iniziativa della manovra possa essere più frequente nelle mani del Napoli. La gestione dei cambi e l’impiego di alternative a gara in corso regoleranno l’andamento della partita anche rispetto al momento della stagione, ancora in una fase vicina alla preparazione e ai carichi di lavoro.

Anche se appena alla terza giornata, quella di Fuorigrotta è già una sfida che presenta a entrambe le squadre diverse e importanti ragioni di equilibrio e di opportunità.