Dal viola del Defensor Sporting - cui Martín ha chiesto asilo per continuare ad allenarsi nel periodo da svincolato - a quello della Fiorentina poco ci è mancato, ma pure Inter, Bologna, Napoli, Roma, Crystal Palace, OM e Trabzonspor potrebbero accodarsi ai commenti sullo strano gennaio di Mr. Cáceres, sempre che qualcuno abbia davvero conosciuto il Dr. Martín. Chi dice non superi le visite mediche, chi abbia silurato Daniel Fonseca come procuratore, altri nutrono dubbi sul poter praticare ancora novanta minuti in campionati professionistici. Salutata Torino come uno degli Hateful Eight - fra cui Padoin - capaci di cucirsi addosso cinque scudi di fila e cinquanta punti in fronte - con una Porsche Cayenne ed una Ferrari in meno - è di oggi la notizia dell'incontro con Galliani e delle visite mediche col Milan fissate per domattina. Sarà una buona idea presentare un ventinovenne capellone, detto "El Pelado", a Gabriel Paletta? Magari non gli piacciono i calzettoni portati a mo' di parigine.
Eppure Guardiola, che di calcio pare capirne, nel Charrúa aveva visto del buono: prelevato dal Villarreal a titolo gratuito dal Nuovo Mondo, Cáceres gioca con continuità in prestito al Recreativo de Huelva (Stefano Sorrentino, compagno di squadra al Decano, lo paragona a Nesta) e impressiona Pep al punto da fargli investire sedici milioni e mezzo per vedere il suo faccione sulla copertina di Mundo Deportivo come fosse il Lorenzo Lamas di Montevideo: a fine stagione, col Barça, le presenze sono ventiquattro fra Liga e Copa del Rey e Champions e Guardiola - con Márquez infortunato - preferisce schierare Yaya Touré al centro della difesa. Triplete da comparsa. Finiscono qui i tempi della clausola da cinquanta milioni e inizia la vita italiana di Cáceres, con la Juventus pronta a prelevarlo con diritto di riscatto fissato a dieci dopo l'estenuante cessione di Poulsen e gli acquisti di Diego, Felipe Melo e dello svincolato Cannavaro.
"Il nuovo Montero" - così vengono chiamati almeno una volta dalla stampa tutti i centrali uruguaiani che passano dall'Italia - all'esordio in Serie A entra subito nei volubili cuori dei tifosi con il gol che sblocca la gara contro la Lazio, all'Olimpico. El Pelado non risente della concorrenza di Zebina e Grygera, ma la rete ai biancocelesti resterà fra le poche gioie di quella stagione: la società, allarmata dalla pubalgia, non lo riscatterà. Dopo una parentesi al Siviglia di Guarente e Cigarini, Cáceres torna sotto la Mole e, a una settimana da San Valentino, è ancora colpo di fulmine: due reti a San Siro nella semifinale d'andata di coppa Italia, la seconda imitando Del Piero (2'12" nel video qui sotto).
L'ultimo acuto di Cáceres in Italia è al San Paolo di Napoli: ancora un gol decisivo, ancora una volta in trasferta. L'ultimo match giocato, invece, risale al 3 febbraio 2016, esattamente un anno fa, prima che il tendine d'Achille si lacerasse al Ferraris. I fattacci, quelli da insabbiare per "non ledere la reputazione del club", vanno oltre gli incidenti d'auto, oltre il tasso alcolemico e oltre i video hard - si fa per dire - finiti in rete per colpa di Forlán dopo la vittoria della Copa América. All'11 marzo 2014 risale la telefonata alla Juventus di un padre infuriato col Charrúa per aver "usufruito" della figlia diciassettenne. Ci sarebbero pure foto e video fatti dagli amici della ragazza nei parcheggi di un noto centro commerciale di Torino. Ok che "Uruguay" significa "il paese degli uccelli colorati" in guaranì antico, ma a tutto c'è un limite. Estorsione. 'Ndrangheta. Brutte storie che non fanno vivere sereno il calciatore, che pure avrebbe moglie - Natalia Sommarruga, conosciuta in Uruguay ai tempi del liceo - e figli.
Quanto può essere utile Martín Cáceres a Vincenzo Montella? Con Calabria, Antonelli e De Sciglio out, un giocatore come il Pelado - in grado di occupare tutti e quattro gli slot di difesa - fisicamente in ordine farebbe il titolare in molti top club. Ne sapremo di più dopo le visite mediche previste per domattina.