Le bandiere, le vere bandiere, non si ammainano mai. I giocatori passano, la Roma resta ma un numero 10, il numero 10, è per sempre. Solo se quel numero 10 è Francesco Totti

"Totti è la Roma". Lo striscione capeggia nella curva dell'Olimpico e in un modo o nell'altro chiude un'epoca in uno stadio riempito all'occorrenza solo per lui, solo per il Capitano, per l'ottavo re di Roma. 

Sul campo si gioca contro il Genoa per il secondo posto in campionato ma sugli spalti lo spettacolo e la scena è tutta per il capitano che parte dalla panchina ma si prepara a subentrare a gara in corso.

Spalletti non cambia modulo e conferma il marchio di fabbrica 4-2-3-1 con Emerson a sinistra in difesa, Strootman e De Rossi a coprire la retroguardia e trio Salah, Nainggolan, El Shaarawy alle spalle dell'unica punta Edin Dzeko

Juric, perso Simeone per infortunio, schiera il classe '01 Pellegri in avanti, di fianco a Palladino. Il 3-5-2 vede Lazovic e Laxalt esterni di centrocampo e trio offensivo a coprire Lamanna formato da Biraschi, Munoz e Gentiletti.

Neppure il tempo di inquadrare l'ennesimo sorriso dell'uomo del giorno, Francesco Totti, che Pellegri gela l'Olimpico. Al 3' Lazovic riceve palla da Lamanna e serve nella corsa il giovane Pellegri che brucia Manolas e supera l'estremo difensore giallorosso. La Roma accusa il colpo ma Dzeko tiene alta l'attenzione e dopo un'ottima azione sull'asse Emerson-Stootman supera Lamanna con un tocco di petto dopo la prima parata del portiere genoano. il parziale è 1-1, la Roma perde Emerson per un infortunio che appare subito grave e sfiora il gol con El Shaarawy e ancora con Dzeko ma il risultato rimane in stallo con gli ospiti che provano ad approfittare degli spazi dietro e delle ripartenze. Dopo 2' di recupero si va negli spogliatoi con il punteggio di 1-1.

Si riparte nella ripresa e dopo un attimo di stallo la scena è tutta per l'uomo del giorno: il cronometro segna il minuto 54 e con tutto l'Olimpico in piedi, Francesco Totti entra in campo per l'ultima partita in Serie A con la maglia della Roma. La Roma a distanza sente il Napoli dilagare, la paura inizia a superare l'emozione ma quando tutto sembra compromesso Dzeko serve splendidamente De Rossi il quale, in un passaggio di consegne della fascia di capitano non più solo metaforico, mette la sfera in fondo al set e porta la Roma in vantaggio. Sembra tutto finito, l'impressione è che la festa possa iniziare ma la retroguardia giallorossa apre già lo spumante e il duo Laxalt-Lazovic ha vita facile nel siglare il 2-2 che gela l'Olimpico. La Roma entra in uno stato catatonico e i continui errori lasciano strada libera al Genoa che ancora con uno straripante Lazovic vede il gol del vantaggio stoppato dal palo. Quando tutto sembra perduto, quando la giornata più nostalgica sembra divenire quasi un incubo uno straripante Dzeko trova il tocco per Perotti che sigla il 3-2 e accende la favola. La Roma vince e da seconda accede direttamente alla Champions League ma la scena è tutta per il più grande calciatore italiano di tutti i tempi. Sono le 19.59 del 28 maggio 2017. Francesco Totti da il suo addio alla Serie A.