L'indovinello veronese prima dell'esordio in campionato era ben noto a tutti: può il Napoli essere l'anti-Juve? Quello visto fino all'83, all'ingenuità che ha causato il rigore dell'1-3, sicuramente sì. La squadra di Sarri è consapevole, ha una panchina di qualità, i giovani sono cresciuti, gioca un bel calcio. Deve, però, evitare quelle disattenzioni difensive che nello scorso campionato sono costate diversi punti, e che oggi si sono ripresentate in tutto il loro vigore nel rigore con espulsione provocato da Hysaj e trasformato da Pazzini. Ma il Napoli c'è, eccome. Il Verona è squadra che potenzialmente può far divertire: non ci si aspettava granché contro una delle pretendenti allo scudetto, ma la reazione d'orgoglio vista nel finale (e alcune buone azioni del resto della gara) fanno ben sperare per la salvezza.

L'ex Pecchia (capitano del Napoli negli anni '90) esclude a sorpresa Pazzini dall'undici titolare: davanti, al posto del pazzo, c'è Bessa nell'insolito ruolo di falso nueve. Turnover per Maurizio Sarri, che dosa le forze in vista del ritorno del preliminare di Champions League: solito 4-3-3, rispetto alla gara contro il Nizza giocano Chiriches, Zielinski, Diawara e Milik a discapito di Albiol, Allan, Jorginho e Mertens.

Il campo del Bentegodi è rizzollato a metà: nel primo tempo è il Verona ad attaccare verso il lato "buono". La prima occasione è però per il Napoli: assist di Zielinski per Insigne, tiro dai 15 metri, Nicolas è attento a respingere. Altra occasione per la squadra di Sarri alla mezz'ora: Heurtaux perde palla ingenuamente, Hamsik ne approfitta per servire Callejon, Ferrari chiude la traiettoria allo spagnolo che riesce a tirare debolmente: Nicolas para senza problemi. Il portiere brasiliano, però, sbaglia pochi minuti dopo: esce male su un angolo di Callejon che rimpalla sui piedi di Souprayen: autorete (convalidata dal silent check degli assistenti televisivi dell'arbitro Fabbri) e Napoli in vantaggio. Il raddoppio arriva al minuto 39: Diawara anticipa Souprayen e fa partire il contropiede, Insigne parte palla al piede, il difensore francese non riesce a raggiungerlo, delizioso assist di esterno del napoletano per Milik, tiro preciso del polacco a incrociare sul palo lontano, 2-0 Napoli. Il Verona risponde con la prima, vera azione personale di Alessio Cerci: tiro insidioso, Reina smanaccia in angolo.

Nessuna sostituzione per Pecchia fra un tempo e l'altro, ma alcune variazioni sul tema proposto nei primi 45 minuti: Bessa spostato in mediana, Romulo largo in attacco, Cerci centravanti. Primo risultato del nuovo schema al 54': bel lancio lungo di Bessa, Verde conclude di prima da posizione defilata, attenta e precisa la deviazione di Reina. Ma sempre il Napoli ad andare più vicino al gol: pasticcio fra Ferrari e Buchel, palla a Milik al limite dell'area, il polacco calcia con troppa sufficienza e Nicolas para. Lo 0-3 è questione di minuti: Mertens (appena entrato al posto di Milik) dialoga con Insigne lasciando immobile la difesa veronese, Nicolas esce a valanga sul tiro del belga, sulla ribattuta Ghoulam arriva prima di tutti e segna il suo primo gol alla centesima presenza in Serie A con il Napoli. La squadra di Pecchia riduce la distanza a sette minuti dalla fine: Bessa si inserisce fra Chiriches e Hysaj, contrasta con l'albanese e poi cade in area: per Fabbri è calcio di rigore, Pazzini lo trasforma e sega l'1-3. L'assalto finale, però, non produce altri pericoli: il Napoli comincia al meglio, con una vittoria. La Juventus è avvertita.