Il giorno di Zden?k Zeman. Doveva qualcosa a Pescara, per questo è tornato sulla panchina abruzzese nel momento di più grande difficoltà, con la squadra ultima in classifica, senza vittorie da 24 partite e avvolta in un clima teso di contestazione nei confronti della società. Il ritorno del boemo non cambierà probabilmente il corso degli eventi, ma è auspicabile che possa servire a rasserenare l’ambiente. Il Genoa, ancora a secco di vittorie nel 2017, non ha nessuna intenzione di offrirsi come agnello sacrificale per il ritorno di Zemanlandia.

FORMAZIONI: il marchio di fabbrica del boemo è il 4-3-3. Per cui davanti a Bizzarri i centrali sono Stendardo e Coda, Zampano e Biraghi gli esterni. A centrocampo Bruno coadiuvato da Verre e Memushaj; l’inedito tridente è formato da Benali, Cerri e Caprari. Juri? risponde con il solito 3-4-3 in cui Orban vince il ballottaggio con Munoz. Palladino confermato nel tridente al fianco dell’intoccabile Simeone e di Luca Rigoni. Fischia Abbattista.

PRIMO TEMPO: l’effetto Zeman si materializza dopo appena 360 secondi. Cerri brucia Burdisso, scarta Lamanna in uscita e prova a calciare, sul tiro si frappone Orban che devia goffamente nella porta sguarnita. Autogol dell’argentino anche se il merito è del centravanti pescarese apparso decisamente trasformato dalla cura Zeman. Al 19’ arriva il raddoppio: filtrante di Biraghi e tocco di punta di Caprari e beffare ancora una volta Lamanna in uscita. 2-0, Zeman sogghigna e pubblico in visibilio. Juri? corre ai ripari, dentro Pandev al posto di un impalpabile Hiljemark. Passano pochi secondi e il Pescara colpisce ancora. Azione fatta tutta di tocchi di prima e finalizzata da Benali che davanti a Lamanna non sbaglia. Genoa annichilito (perfino i tifosi preferiscono andare in cerca di arrosticini in città) Pescara in estasi.

SECONDO TEMPO: ad inizio ripresa l’allenatore rossoblu si gioca la carta Pinilla che rileva Lazovic. Simeone prova dalla distanza con scarsi risultati; il Pescara sulle ali dell’entusiasmo sfiora il poker con Caprari e Benali. Il copione non cambia. Juri? allora toglie anche Simeone – oggi sottotono - e prova a dare equilibrio alla squadra con Edenilson. I biancazzurri, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare dalle squadre di Zeman nella ripresa, alzano un muro solido e imperforabile, Bizzarri sfoggia una sicurezza mai vista, gli attaccanti fanno entrambe le fasi con dedizione. All’82’ Caprari firma la doppietta scartando i difensori liguri fermi come le belle statuine. Il Genoa non c’è più. C’è tempo per annotare anche il quinto gol (il primo e meritatissimo in Serie A) di Cerri che sfrutta alla perfezione un assist di Zampano.

Primo successo stagionale per il Pescara che sembra rivitalizzato dal nuovo allenatore che ha riportato il sorriso in Abruzzo. Corsa, pressing, bel calcio e tocchi di prima; ma anche tanta solidità e sicurezza nel reparto arretrato. Genoa non pervenuto.