Con il discorso Champions oramai quasi certamente compromesso, date le tredici lunghezze di svantaggio nei confronti dell'Atalanta quarta, il Milan di Stefano Pioli ha l'obbligo non solo di gettare le basi per il futuro, ma quello di conquistare la qualificazione in Europa League. Vincere questa sera vorrebbe dire imporsi e credere nell'obiettivo, ma finalmente con convinzione in se stessi; i rossoneri, in un San Siro gremito, non possono permettersi alcun passo falso. Chi non può concedere un solo centimetro di campo, né ovviamente strada al Diavolo, è il Torino di Longo, in una situazione di classifica non ancora disperata, ma che i granata faticano a migliorare e che vogliono invertire, nonostante le premesse e i precedenti di questa sera non siano a proprio favore. 

Sono quarantacinquemila i supporters di San Siro questa sera, per assistere al posticipo della 24.a giornata di Serie A. Questa sera in palio non vi sono solo i tre punti.

Pioli perde alla vigilia Hakan Calhanoglu, ma non rinuncia al proprio 4-4-1-1 schierando il brasiliano Paquetà alle spalle dell'unica punta Zlatan Ibrahimovic. A centrocampo fuori Bonaventura, come nel derby, dentro Castillejo, Bennacer, al rientro dalla squalifica, Kessie e Rebic. In difesa ancora conferme per Kjaer al fianco di Romagnoli, esterni Calabria e Theo Hernandez. Tra i pali immancabile la presenza di Gianluigi Donnarumma


Longo mescola un po' le carte sia nel modulo che negli interpreti. Il modulo all'apparenza è un mascherato 3-4-2-1, con Sirigu tra i pali, Lyanco, Nkoulou e Bremer, che segnò una doppietta nel mach di Coppa Italia contro i rossoneri e quest'oggi sostituisce lo squalificato Izzo. A centrocampo De Silvestri esterno con Lukic, Rincon e Ansaldi a completare il reparto. In avanti out Verdi, c'è Edera con Berenguer alle spalle di Belotti.

Dopo i convenevoli di rito, inizia il primo tempo e subito con il Milan in avanti. partono forte i rossoneri, che si affidano a Bennacer, ma la difesa granata libera non senza grattacapi. Al 20' Ibrahimovic per Paquetà, destro sul secondo palo, ma Sirigu si distende e respinge in corner. Il gol è nell'aria e al 25' arriva: Berenguer perde un pallone sanguinoso sul quale si avventa Paquetà, palla per Castillejo e assist di prima intenzione per l'accorrente Rebic che, anticipa l'intervento di Lyanco e deposita la sfera dove Sirigu non può arrivare. Rossoneri in vantaggio, ma la reazione del Toro tarda ad arrivare e per un'occasione degna di tale nome occorre attendere il minuto 38, quando De Silvestri e Lukic dialogano sul versante destro del campo, ma senza riuscire a servire i compagni al centro dell'area. Rincon è dolorante, ma mentre lo staff medico granata prova a sincerarsi delle sue condizioni in campo Kjaer, finora mai chiamato in causa, anticipa Belotti, ma accusa un fastidio muscolare. Al suo posto è chiamato Gabbia, data l'indisponibilità di Musacchio dalla panchina. 

Dopo 2' di recupero termina qui la prima frazione di gioco, Milan in vantaggio sul Torino 1-0, decide Rebic.

Inizia la ripresa senza cambi e subito con il Milan ancora in avanti. Dopo solo 3', Castillejo riceve palla dalla sinistra, serve Ibrahimovic che calcia di prima intenzione andando a sfiorare l'incrocio dei pali, con Sirigu oramai battuto. Ancora Milan a 55', Rebic per Castillejo che solo dinanzi a Sirigu calcia a lato mancando il potenziale raddoppio. Il Toro non ci sta e al 57' ci prova sull'asse Edera-Belotti, ma Donnarumma è attento, un minuto più tardi Berenguer prova a sfondare, ma Gabbia libera l'area. Il match è vivo e vibrante e Longo prova ad approfittarne mettendo dentro tutto il potenziale offensivo a sua disposizione, ma il Toro continua a faticare in avanti, complici anche un ottimo Romagnoli e un Gabbia entrato benissimo in partita. Ci provano Ansaldi per i granata e Rebic e Ibrahimovic per il Milan, ma con poca fortuna. Dopo una girandola di cambi e qualche tiepido tentativo per il Torino da calcio piazzato, al 90' ancora Castillejo dal limite dell'area, ma la sfera termina alta. Le squadre sono esauste e dopo 3' di recupero l'arbitro mette fine alle ostilità in campo. 

Milan batte Torino 1-0, decide il gol di Ante Rebic.

Cercava una risposta sul campo Stefano Pioli e soprattutto una vittoria, dopo i tre punti solo assaporati contro Inter e Juventus in una sola settimana. Una risposta più che convincente ha ricevuto, con una vittoria di misura cha vale il sesto posto e, ad oggi a conti fatti, l'Europa. La strada è ancora lunga, ma non necessariamente in salita. 

Si lecca le ferite Moreno Longo che, da bordo campo assiste quasi impotente al fallimento odierno dei suoi. La situazione in casa granata è certamente in crescita, ma adesso per ogni punto disponibile da qui alla fine si deve lottare senza remore. 

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