di Luigi Ciano
Redazione Scommesse Fantagazzetta
Una città in festa con intere strade utilizzate come location per concerti a tema o esposizioni di macchine può voler dire una sola cosa; la Formula1 è sbarcata nel nuovo continente, più precisamente a Montreal, Canada, sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve.
Il tracciato, presente nel calendario sin dal 1978, e intitolato al più veloce e amato pilota canadese, si snoda sull’artificiale Ile de Notre-Dame per un totale di 4361 metri con la gara si articola di settanta giri.
Il Gilles Villeneuve presenta tredici curve molto impegnative, sia per i freni che per i piloti, che, nel corso dell’intero gran premio sono soggetti a decine di frenate di forza superiore alle 5G.
Al semaforo verde, i piloti, dopo una breve accelerazione, quarta marcia, devono già intervenire sui freni per una doppia curva destra-sinistra che introduce un piccolo rettilineo che culmina nella chicane di curve tre e quattro nella quale è molto importante l’uso del cordolo per poter così avere, in uscita, una buona accelerazione in modo da poter affrontare al meglio il tratto che conduce la curva sei. Segmento caratterizzato dalla veloce curva cinque che fa da spartiacque tra il primo settore e il secondo.
Secondo settore che, una volta usciti dalle curve sei e sette, regala ai piloti una delle visuali più belle dell’intero mondiale poiché, il rettilineo, è immerso nel verde del parco Jean Drapeau. Al termine di esso è presente un’altra chicane, curve otto e nove, all’uscita della quale è frequente vedere errori da parte dei piloti che spesso perdono il controllo della vettura a causa degli alti cordoli.
Il secondo settore si chiude con un rettilineo che porta alla curva più lenta del tracciato, l’Epiangle, nella quale Hamilton ha spesso effettuato grandi sorpassi, mandando in visibilio gli spettatori.
Chiusa la curva dieci, le vetture si lanciano nel lunghissimo Droit du Dasinò, un lungo rettilineo di oltre un km al termine del quale vi è il famoso Wall of Champions, un muro sul quale tutti i più grandi piloti, unitamente ad altre “meteore”, hanno sbattuto. Gli incidenti sono qui così frequenti perché i piloti affrontano, dopo aver raggiunto la massima velocità, una chicane dai cordoli molto alti che, se non presi correttamente, fanno inevitabilmente perdere il controllo della vettura condannando il pilota a terminare la sua gara.
Dopo la beffa di Montecarlo Hamilton sarà spinto da una grande voglia di rivalsa, soprattutto dal momento che nessuno, tra i piloti in attività, ha ottenuto risultati migliori su questo tracciato.
Difficile pensare che lascerà anche solo le briciole al compagno di squadra.
Dati questi presupposti puntiamo decisi sull’Hat Trick (pole vittoria e giro veloce) del pilota inglese con i presenti risultati che Paddy Power paga rispettivamente 1.54, 1.64 e 2. Segnaliamo infine Maldonado Classificato Si, 1.54, dal momento che, nonostante lo scarso talento del venezuelano, dopo sei ritiri è lecito aspettarsi che il pilota possa finalmente vedere la bandiera a scacchi.