Ci sono partite in cui non molli un centimetro ed urli, con la maglietta sporca di terra, la faccia sfatta, i muscoli atrofizzati, gli occhi spiritati; poi ci sono partite più dure, si chiamano derby. Quello che andiamo a raccontarvi è forse il più emozionante sotto la Mole, più della doppietta di Rizzitelli, più di Maresca che fa il verso a Ferrante, più di Boniperti, Pulici e Graziani, forse meno di quello finito 8-6, ma era pur sempre il febbraio 1913.

 

14 OTTOBRE 2001 - Lo Stadio Delle Alpi è ben lontano dall'esser gremito, sugli spalti c'è il sindaco di Torino Chiamparino, granata di fede ed un po' odiato da Giraudo, che vorrebbe accelerare il progetto stadio di proprietà. La Juventus di Lippi, orfana di Zizou e senza gli squalificati Davids e Montero, ritrova un altro francese dal primo minuto: David Trezeguet. Il Torino, guidato da quel di Camolese che porta i colori granata nel cuore, prova lo scherzetto puntando sull'inedito 3-5-2, Osmanovski titolare (pare per diktat dell'allora presidente Cimminelli, presunto juventino) e la verve di capitan Asta.

 

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PRIMO TEMPO - Basta poco per spegnere l'entusiasmo della curva Maratona, perché dopo dieci minuti, da un appoggio sbagliato di De Ascentis, il filtrante di Nedved esalta il destro di Del Piero, 1-0. Nemmeno il tempo di programmare una reazione, perché 120" dopo Tudor fa secco Bucci sugli sviluppi di un calcio piazzato, proteste vibranti per un possibile fuorigioco del croato playboy, ma sembra tutto regolare, 2-0. Al 25' sembra il preludio alla goleada, con l'incontenibile Furia Ceca che sgroppa sulla sinistra, Asta non lo tiene ed il sinistro rasoterra di quel che sarà Pallone d'oro 2003 libera Pinturicchio per il facile 3-0 a Bucci battuto: Toro sotto shock quando manca ancora un'ora abbondante alla fine. 'Sul 3-0 era come una domenica da sognare', dirà Alessio Tacchinardi. Sul finire della prima frazione i bianconeri in campo si dilettano nel beffardo torello ad irridere gli avversari, accompagnati ritmicamente dagli olé della Curva Scirea: sarà la svolta per gli avversari, la scintilla che provocherà la più classica delle reazioni, un po' come l'esultanza di Gattuso e soci negli spogliatoi di Istanbul nel 2005.

 

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SECONDO TEMPO - Nella ripresa cambia la musica, con l'impalpabile Osmanovski che resta negli spogliatoi, entra Ferrante: 'Marco, risolvila tu', gli dice Camolese mentre gli poggia la mano sulla spalla. Bastano dodici minuti al numero 94 granata per lanciare Cristiano Lucarelli, letale contro Buffon, una delle sue vittime preferite: 3-1. Thuram, più che il leone dei Mondiali 1998, sembra una delle comparse de Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte di Seurat quando abbatte un Tonino Asta scatenato al limite dell'area: per Borriello è rigore. Asta esulta ed ai bianconeri restano la paura ed i fantasmi del 1983, Ferrante dal dischetto è spietato e spiazza Buffon, 3-2 con ancora venti minuti da giocare. A 10' dalla fine entra Riccardo Maspero da Lodi, ragazzo umile, mancino, gran tiratore di punizioni, entrato indelebilmente nel cuore della Maratona proprio per questa gara; gli bastano poco: Asta serve Ferrante il cui colpo di testa esalta i riflessi di Buffon, che però non può nulla sul tap-in del neo entrato, che fa 3-3 e corre sotto la Curva. I miracoli di Bucci tengono in partita i granata, ma quando mancanono un paio di sospiri alla fine, Borriello concede ai bianconeri un rigore un po' generoso per trattenuta di Delli Carri ai danni di Tudor.

 

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LA BUCA DI MASPERO - Borriello è assediato da un giungla di maglie che s'intrecciano, chi protesta, che dice la sua, chi pregusta il 4-3 finale e chi, invece, si piazza sul dischetto del rigore scavando un piccolo solco sul gessato ('un po' col destro, un po' col sinistro', racconterà su Rai Tre a Sfide): è Riccardo Maspero, sempre lui, l'eroe di giornata. Tacchinardi se ne accorge e cerca di allontanarlo mentre Salas, ignaro di tutto, volge le spalle a Bucci in cerca della concentrazione. Lo chiamano il Matador, esiste soprannome più adatto per un puntero che sta per abbattere definitivamente il Toro nell'arena? Il sinistro del cileno spiazza Bucci, ma finisce alle stelle, merito della buca di Maspero? 'È stato solo un gesto scaramantico, c'è chi dà un calcio al palo, oppure indica al portiere dove tireranno il rigore, oppure va dall'avversario e sussurra: tanto lo sbagli. Io faccio così, scavo buchi e spero che la palla vada dove poi è andata effettivamente'. Borriello fischia la fine, finisce 3-3, ma in campo festeggia solo il Toro.

 

Sperando che il derby di stasera possa regalare le stesse emozioni allo Stadium, buon Juventus-Torino dallo staff di Fantagazzetta.

 

JUVENTUS-TORINO 3-3

MARCATORI: 10', 25' Del Piero, 12' Tudor, 58' Lucarelli, 70' Ferrante (R), 83' Maspero

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Zenoni (64' Ferrara), Thuram, Iuliano, Pessotto; Zambrotta, Tudor, Tacchinardi, Nedved; Trezeguet, Del Piero (73' Salas). All.: Lippi

TORINO (3-5-2): Bucci; Mezzano, Galante, Delli Carri; Asta, Semioli (46' Vergassola), Cauet, De Ascentis, Castellini; Lucarelli (78' Maspero), Osmanovski (46' Ferrante). All.: Camolese

ARBITRO: Borriello
 

 

Alan Bisio

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