Eterno dilemma, è un vantaggio o meno essere un figlio d’arte? Il cognome pesante può aprire molte porte o è solamente un peso dovuto alle troppe aspettative che può schiacciare? Nel calcio, rispetto ad altre caste, probabilmente è un lasciapassare iniziale ma non è sufficiente per fare carriera ad alti livelli anche se è certamente utile per farsi notare e per arrivare quanto meno in Primavera. Succede quindi che se sei figlio, ad esempio, del grande Cesare Maldini probabilmente finirai nelle giovanili rossonere e se sei l’erede dell’immenso Maradona in quelle del Napoli. Poi però, se diventi Paolo Maldini sfondi e crea la tua leggenda mentre se diventi Diego Armando Maradona Jr il cognome non ti basta e ti tocca finire al Cervia prima di darti al Beach Soccer.

Ecco, nel calcio il cognome aiuta ma poi non è tutto. E’ quello che deve aver pensato anche il Milan quando decise di tesserare George Weah Jr, figlio del grande Re Leone, primo Pallone d’Oro non Europeo. Classe ’87, seconda punta, arrivò fino alla nazionale Under 20 americana e alla Primavera rossonera dove emersero tutti i suoi limiti che l’hanno portato ad una modesta carriera tra serie inferiori svizzere e bulgare e una convocazione nella Liberia dove comunque non ha trovato spazio. Il cognome in questo caso non è bastato. Il precedente non ha scoraggiato il PSG, altra ex squadra di Big George, che ha tesserato l’altro figlio dell’attaccante, solo che i francesi hanno pescato un fenomeno: Timothy Weah, quando buon sangue non mente.

CHI E’ - Anno 2000, per la precisione il 22 febbraio. Giorno come tanti a New York, una madre americana come altre mette al mondo un bambino che non può essere come tanti altri, è Timothy, figlio del grande George Weah che nello stesso periodo stava per mettere la parola fine alla sua incredibile storia con il Milan. Figlio di cotanto padre il giovane ha iniziato subito con il calcio, nell’Academy del New York Red Bull. Ruolo, manco a dirlo, attaccante. Non ci mise molto il suo nome ad arrivare nel Vecchio Continente ma il fallimento dell’altro figlio, George Junior, ha fatto storcere il naso a più di qualcuno: “ecco il classico buono a nulla che sfrutta il cognome” si diceva. Su insistenza dell’ex Pallone d’Oro, “non lo dico perché è mio figlio, ha grandi qualità: è veloce, ha il fiuto del gol, del gioco e rispetta le indicazioni dell’allenatore” il primo club europeo a concedergli un provino fu il Chelsea, nell’estate 2014, e gli osservatori ne rimasero incantati tanto da proporgli un immediato tesseramento, purtroppo per loro nel frattempo si era inserito il PSG, altra ex squadra del papà, che ebbe la meglio. "Ho sempre avuto un'attrazione per la Francia e per questa società, il Paris Saint Germain è la mia squadra preferita. Conoscevo la bontà del suo centro di formazione” le prime parole del ragazzo. A 16 anni ancora da compiere dopo pochi allenamenti arriva subito la promozione nell’under 17, con i pari età sarebbe stato troppo semplice, e all’esordio ripaga subito la fiducia con una tripletta. Gol dopo gol il suo nome è ritornato in auge il 28 settembre scorso, Lodogorets-PSG valevole per il girone di Youth League, unico classe 2000 in mezzo a ragazzi del 997 e del ’98, risultato: 8 a 1 per i francesi e mattatore proprio lui, Timothy Weah, autore di una tripletta.

RUOLO E CARATTERISTICHE TECNICHE - Classe 2000 fisicamente già formato, 184 centimetri e una stazza che gli permette di farsi valere contro avversari di almeno due anni più vecchi. Il piccolo Timothy come il padre è un attaccante, velocissimo e con un innato senso del gol, perfetto per un tridente. Ovviamente deve ancora migliorare molto sul piano tecnico e tattico per essere accostato al genitore ma la strada è quella giusta. Weah Jr finora ha giocato nelle rappresentative giovanili degli USA, terra natia e della madre, ma una volta ottenuto il passaporto è probabile che anche la Francia provi a contattarlo, sullo sfondo sempre la Liberia dove il padre è stato, oltre che giocatore più importante della storia, anche commissario tecnico e candidato presidente della repubblica.
STATISTICHE - Vista la giovane età è difficile recuperare dati statistici certi oltre a quelli già elencati, si può solo esaltare i suoi numeri in questa Youth League dove è l’unico 2000 inserito tra le file del PSG. I francesi hanno segnato in due gare 8 gol tra Arsenale e Ludogorets, 4 (due a testa) portano la firma di Essende e Nkunku, entrambi classe ’98 che hanno giocato 180 minuti, e tre sono stati segnati dal giovane attaccante, in soli 120 minuti!

PERCHE’ TENERLO D’OCCHIO? - Perché non sempre essere figlio d’arte vuol dire essere raccomandati e che per ogni Maradona che non riesce, ovviamente a ricalcare le gesta del padre, c’è un Maldini che riesce addirittura a fare meglio. Per ogni Weah (George Jr) che sfrutta il nome ce n’è uno (Timothy) che può creare la sua storia in piena autonomia. Va tenuto d’occhio non per il nome che porta sulla maglia ma perché è un attaccante molto promettente, tra i migliori della sua annata (dietro probabilmente al solo Kean), vi sembra poco?

A CHI SERVIREBBE IN SERIE A? - Il suo futuro ora è saldamente in mano ai campioni di Francia, il padre è in ottimi rapporti con la società e il programma di crescita è ampiamente condiviso dalle parti. Logico quindi che per un paio di stagioni almeno non si parlerà neanche di un trasferimento. A voler essere romantici sarebbe bello un giorno vederlo approdare al Milan, proprio come fece suo padre nel ’95. Con il Pallone d’Oro in mano.

"Saranno Famosi", come il telefilm degli anni '80 o gli amici di Maria De Filippi. Una rassegna settimanale - con due uscite in programma, sempre di martedì - sui giovani talenti chiamati ad essere i protagonisti del domani: aneddoti, analisi e giocate degli Under 23 di tutto il mondo che potrebbero, perché no, divenire un giorno beniamini della nostra Serie A. Dal 18enne brasiliano che vanta già numeri da capogiro in patria, al 20enne inglese che difficilmente riuscirà ad adattarsi al nostro campionato, senza dimenticare il giovane italiano costretto al girovagare tra serie minori e squadre Primavera. Perché non si vive di soli FG Files, ma anche di possibili colpi del domani. Fg Young, per servirvi.