Ci sono le partite di calcio e poi c’è Manchester City - Real Madrid. Un altro sport, un altro calcio, un’altra galassia.


Ci sono gli attaccanti e poi c’è Karim The Dream Benzema. Il “9” piu tecnico e, oggi, piu forte del mondo. Il prossimo pallone d’oro senza discussione anche se non dovesse vincere la Champions o andare in finale.

La festa del calcio all’Etihad Stadium di Manchester è stata una di quelle serate che ti fanno dimenticare per qualche ora i problemi, del calcio e non. Le polemiche arbitrali (a proposito, amche Kovacs bravissimo e invisibile) e tutto quel marciume che spesso accompagna le nostre vicende italiche. Dove spesso si parla e giudica per interessi propri, per tifo o per comodo. Pep Guardiola e Carlo Ancelotti se la sono giocata a viso aperto, col City a disegnare calcio e il Real a rispondere agli schiaffi con una forza, tecnica, morale e mentale, a tratti commovente.

È stato meraviglioso da vedere (e un privilegio commentarla) due squadre che per 94 minuti si sono sfidate giocando a chi fosse piu forte, senza risse da saloon, senza pullmann davanti alla porta. Da City-Atletico a City-Real, è cambiato tutto senza che cambiasse niente. 1-0 e 4-3 sempre un solo gol di scarto. Andata a Manchester, in entrambi i casi. Stadio esaurito in entrambi i casi e avversario di Madrid. Ma se tra qualche anno ci saranno piu bambini a giocare e guardare il calcio, sarà per la semifinale di ieri sera, non certo per lo scempio visto ai quarti.

Dove perfino una squadra esteticamente vicina al paradiso, come il Manchester City, si è dovuta riparare e combattere a gomitate, simulazioni e partita difensiva. Con il risultato che sempre al ritorno ce la si potrà giocare e non necessariamente togliendo la partita dal piano tecnico o tattico. Il City ha, nelle ultime settimane, perso e pareggiato col Liverpool, vinto solo 4-3 col Real pur dominando. È una squadra stellare, ma affrontabile senza che la partita diventi un vilipendio per il gioco del calcio.

Due volte il Real (nelle ultime 10 semifinali disputate in appena 12 anni), ha incassato 4 gol in una singola gara. Martedi scorso contro Guardiola e nella semifinale 2013 contro Klopp. Che non allenava il Brasile, ma il Borussia Dortmund, con 4 gol di Lewandowski a Mourinho. Prima Klopp, poi Guardiola. Ma che strano.

Non sarà piu facile ottenere i risultati giocando a calcio, anziche barricarsi nella propria area di rigore? Non sarà un spot migliore da proporre ai milioni di persone che guardano la partita tra City e Real, piuttosto che il far west del Wanda Metropolitano di due settimane fa?

Il dibattito resterà eterno. Il campo però parla chiaro. Sempre.