Tendenza o casualità? C’erano stati 10 pareggi appena nelle prime sette di campionato. Questa ottava ce ne porta in dono quattro tutti insieme e se quelli di Milano e Roma non sono arrivati tra gli sbadigli, quelli di Brescia e Genova un pochino possono preoccupare gli amanti dello spettacolo e soprattutto la categoria che più ci interessa: noi fantallenatori.

Era iniziato il campionato con grandi propositi di bel gioco e di voglia di rischiare. Ma ora iniziano a saltare panchine, i punti cominciano a pesare di più e le squadre sembrano voler correre qualche rischio in meno. Fonseca è l’esempio più clamoroso perché al netto di una sequenza di infortuni degna di un reparto ospedaliero, sta modificando il suo pensiero, adattandosi fin troppo alla serie A. È successo con l’Atalanta ed è arrivata una sconfitta senza gol fatti. E da lì in poi la Roma ha perso quella spensieratezza che l’aveva portata si a prendere tre gol in casa dal Genoa alla prima, ma anche a vincere in dieci a Bologna al 91’.

Per chi gioca al fantacalcio, un campanello d’allarme. Più pareggi e più attesa può significare meno gol da cercare e magari più equilibrio per chi gioca col modificatore.
Anche se in questa tendenza delle ultime settimane si dissocia il Parma, squadra non troppo da fantacalcio nella passata stagione, segna 8 gol a Toro e Genoa nelle ultime due. Come mai? Perché c’è una differenza che di nome fa Dejan e di cognome Kulusevski. Un talento spacca partite buono per il Parma e ottimo per i fantallenatori. Chi lo ha preso, chi ha ascoltato il consiglio pre campionato, quando ancora valeva solo 4 crediti, ha fatto il botto.

Ci sentiamo venerdi alle 17 per i consigli sulla nona giornata di serie A!