M come Messi. M come Mbappe.

La notte di Kylian, re al Parco dei Principi. Un lampo all’ultimo secondo per decidere la sfida più attesa degli ottavi di Champions, Mbappé protagonista assoluto della magica serata in cui il Paris di Pochettino ha sovrastato il Real Madrid. Fenomeno tra i fenomeni, “un alieno” per il suo compagno Gigio Donnarumma; semplicemente “il più forte di tutti” secondo Carlo Ancelotti - che con i suoi ragazzi alla fine ha abbassato la testa di fronte al genio del numero 7. La stella più luminosa, che sembra fare un altro sport rispetto al sette volte Pallone d’Oro: Messi delude, tradisce quando si presenta al duello con Courtois, lontano anni luce da quel re dei Clásicos che per quasi 15 anni ha giustiziato il Madrid. 

Un passaggio di consegne sotto il cielo di Parigi, il gol dell’ufo venuto da Bondy ha spostato gli equilibri. Per tutta la gara il PSG ha guidato il gioco senza riuscire a superare il numero uno blanco, che nell’ultimo periodo sta letteralmente tenendo in piedi il Real. Courtois è un muro, imbattibile anche dal dischetto, ma deve arrendersi all’azione da sogno Neymar-Mbappé: Kylian vede uno spiraglio dove non c’è e gli piazza il pallone sotto le gambe. Voilà. Da stropicciarsi gli occhi, da vedere e rivedere insieme alle altre giocate di serata. Una magia davanti a Florentino Pérez che da anni sogna di portarselo a Madrid per mettergli la 7 sulle spalle e mostrarlo al mondo come nuovo galáctico. Di galáctica c’è stata la prestazione da fenomeno, che ha zittito anche chi dubitava di lui e lo immaginava distratto dal confronto con quello che sembra essere il suo destino, la squadra che lo aspetta ma per una notte deve provare a fermarlo.

Fino a quando resterò qui darò il massimo per questa maglia”. Non si nasconde nemmeno quando l’ambiente va rassicurato a parole, quelle di Mbappé sono dichiarazioni chiare come le gerarchie di squadra in questa stagione.

Se Messi cammina io corro anche per lui - aveva detto a ottobre - e i rigori li tira Leo perché è più forte”. La partita contro il Real ha visto il 30 camminare spesso e volentieri, mentre il 7 fermava il tempo con i suoi strappi e i suoi dribbling. Leo è stato il più forte, oggi tra lui e Kylian c’è un abisso. Passato e futuro, un passaggio di consegne, una dimostrazione di superiorità schiacciante da parte del francese. Un alieno che domina e cancella anche l’errore dagli undici metri del compagno più atteso quando fallisce e non migliora le sue statistiche contro il Madrid. 

Numeri da un passato lontano, oscurati dalla luce accecante che circonda Mbappé. Che domani (forse) diventerà madridista, ma oggi si prende tutto nel primo confronto - quasi senza storia - proprio contro i Blancos. Da principe a re, il talento del più forte illumina tutta Parigi.