Non solo Infantino. Anche Gabriele Gravina, Presidente della Lega Pro, a Tutti Convocati su Radio 24 difende Tavecchio ed il suo operato: “Chiederemo atto responsabilità di Tavecchio, ma si ragioni su rivoluzione calcio italiano”, dichiara.

“Negli ultimi tempi Tavecchio ha dimostrato un equilibrio importante. Sotto il profilo tecnico io non me la sento, sono stato presidente di una squadra di calcio, non posso pensare quando sono retrocesso di poter meritare l'esonero a livello ambientale. Per questo cerco di spostare un attimo l'attenzione. In questo momento io credo che sia necessario un atto di responsabilità da parte del presidente federale, ma credo che sia altrettanto responsabile da parte di tutte le componenti cominciare a ragionare con una logica che non è più la logica molecolare nel coltivare il proprio orticello ma nel valorizzare al meglio quelle che sono le reali risorse del calcio italiano”. 

“La decisione la lascio a Tavecchio, io mi riserverò nella sede opportuna di esprimere la mia posizione politica, certo non è una posizione non critica per tutto quello che è successo, ma devo anche valutare quali sono i rischi di un vuoto di potere in un momento in cui oggi non ci sono ancora fra l'altro due leghe professionistiche, che sono le più importanti in Italia, che non hanno una governance. È un rischio altissimo, da valutare con molta attenzione, valutando sia i pro che i contro." 

Così il Presidente di Lega Pro si è espresso su Radio 24 e ha aggiunto: "Sottolineo ancora una volta che la mia è una posizione sicuramente critica, perché lo è stata prima dell'elezione, lo è stata durante la gestione e lo sarà ancora di più un domani in cui io non dovessi avere un argomento reale e concreto di una rivoluzione generale”.