"Io al Milan? Non c'è nulla di vero". Parlava così, poche ora fa, Marcello Lippi. Con schiettezza, visto che come scrivevamo ormai 10 giorni fa è prossimo a dir sì a Carlo Tavecchio, che lo rivuole in Nazionale, seppur non nel suo 'tradizionale' ruolo di allenatore (incarico per il quale Montella, Gasperini e De Biasi se la giocheranno ancora per qualche settimana). L'ex CT, non potendo peraltro attendere l'esito della trattativa di acquisizione del Milan da parte della cordata cinese, ha difatti dato la sua disponibilità al Presidente Federale a diventare nuovo supervisore delle squadre federali e Direttore Tecnico dell'Italia, di modo da coordinare tutte le Nazionali azzurre ed i rapporti delle stesse coi club, l'AIC ed ogni realtà istituzionale e sportiva con la quale ci si dovrà interfacciare.
Un uomo d'ordine, quindi, ma anche di costrutto, per l'Italia, forte d'un'esperienza eccezionale ed una solida leadership. "Ho una sola certezza: non farò l’allenatore", ha spiegato, ieri, nell'ennesima intervista concessa in questi giorni. Anche questo vero: la sincerità è l'ennesima dote che si somma a quelle del viareggino.