La rivoluzione cinese è appena cominciata, ma già un tassello sembra poter cadere. Il numero uno di Galliani, per l'affiancamento o addirittura la sostituzione, a giugno, di Brocchi, ovvero Marcello Lippi, potrebbe dire no al Milan. In virtù d'una proposta allettante, e gratificante, che il mister viareggino starebbe valutando in queste ore: quella azzurra.

Carlo Tavecchio, difatti, gli ha proposto di gestire le Nazionali azzurre con il ruolo di supervisore, lontano dal campo, con responsabilità organizzative e logistiche. Una sorta di Direttore Tecnico del sistema azzurro, con mansioni molto simili a quella che avrebbe svolto se avesse accettato la medesima carica - che a livello di Nazionali ovviamente non esiste, formalmente - in rossonero. 

A fine mese, poi, verrà affrontato il discorso di successione della panchina di Conte, con De Biasi sempre in pole e Gasperini, Ventura e Mazzarri a far capolino, sullo sfondo. Un discorso che dovrà necessariamente affrontare anche il Milan, che aveva nel mirino il 68enne allenatore anche a mò di garanzia per la cordata cinese che, insieme a lui, potrebbe portare anche Jackson Martinez (oggi all'ex club di Lippi, il Guangzhou) oltre a 700 milioni. Questa la cifra individuata dalle parti per la cessione della società, che dovrebbe concretizzarsi entro fine maggio, con le prime firme relative all'esclusiva di vendita che arriverebbero a giorni. 

Al Milan, così, con l'ipotesi Brocchi-Lippi che va a defilarsi, restano meno opportunità: Berlusconi ha sempre stimato il calcio viola di Montella prima e di Sousa poi, ma entrambi al momento sono occupati e non facilmente strappabili ai rispettivi club. Risalgono le quotazioni di Pellegrini, che verrà soppiantato al City da Guardiola, e restano congelate le idee Donadoni ed Emery. Senza un vero favorito.

Ezio Azzollini