Regista dal piede raffinato e capolista nella lega di fantacalcio interna al Pordenone Calcio, a caccia del secondo titolo su tre edizioni, Salvatore Burrai ci ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni il momento particolare che l'intero paese sta vivendo: "Sto bene, anche perché va detto che qui in Friuli non si è mai captata in maniera concreta l'emergenza e siamo sempre stati tranquilli. Non è stato facile stare lontano dai campi così tanto tempo, quando sei abituato ad allenarti tutti i giorni. Ora si può andare a correre all'aperto e speriamo che la situazione possa migliorare ancora".

Come è stato dover stare chiusi in casa?

"All'inizio a essere onesto non era male, perché mi sono concentrato più sul fisico, che a stagione in corsa non puoi tanto fare. Ciò non toglie però che ora ho una voglia matta di riprendere ad allenarmi con i compagni il prima possibile".

C'è tanta voglia di riprendere il discorso interrotto.

"La nostra idea, come squadra e come società, è quella di riprendere per finire il campionato, ovviamente in sicurezza. Noi vogliamo finire quanto abbiamo iniziato e giocarci davvero qualcosa di tanto importante che ci siamo meritati sul campo".

Si parla spesso di "miracolo" Pordenone, ma ormai è chiaro che non è solo questo.

"Alle spalle c'è tantissimo lavoro e in questi ultimi anni ho avuto la fortuna di far parte di questa famiglia, che ha coltivato un progetto solido fatto di impegno e serietà. Ormai nel calcio conta più questo che il nome della piazza. Le differenze di valori si sono assottigliate e la società seria conta più di tante altre cose. La fiducia che mi hanno dato qua è stata sempre importante e voglio continuare a ripagarla".

Pensi spesso a quel playoff da giocare?

"Beh, mancano dieci partite e siamo a due punti dalla promozione diretta; siamo stati tanti mesi in seconda posizione e abbiamo pagato un piccolo calo. I playoff sono un'ulteriore possibilità ma noi vogliamo giocarci le nostre carte fino in fondo. E posso dire che, comunque vada a finire, per noi questa resterà una grande annata".

E' un gruppo il vosto che ha lo spirito guerriero del Presidente Lovisa, il quale tra l'altro ha affrontato il virus.

"Lui è un vincente, un lottatore. Ha combattuto il virus alla grande e ora è carichissimo per ricominciare. L'ho sentito qualche giorno fa e ci siamo dati appuntamento al Centro Sportivo per la ripresa dei lavori. Lui è sempre stato la nostra linea guida, e le sue motivazioni hanno sempre fatto la differenza. Non è un segreto che gran parte del merito dei risultati del Pordenone sia suo".

Burrai si prepara a battere un corner

Spazio alle tematiche di fantacalcio, con lo spogliatoio del Pordenone che da tre anni a questa parte si sfida a chi è il più bravo selezionatore: "Facciamo questo fantacalcio interno alla squadra da tre anni, e prima dello stop del campionato ero primo. Il primo anno ho vinto, l'anno scorso così così e quest'anno sto difendendo di nuovo la vetta. In realtà ero partito in sordina: ero andato su giocatori sicuri del posto più la certezza Lautaro, che sapevo sarebbe esploso. Ho centrato l'acquisto di Joao Pedro, da buon tifoso del Cagliari, poi ho ingranato le marce più alte e ho sorpassato da poco capitan Stefani, che era stato primo per quasi tutto l'anno".

Che modalità giocate?

"Facciamo torneo a Gran Premio, con lista Classic, in otto partecipanti, e asta a busta chiusa, che è sempre particolarmente difficile. Volevo prendere Immobile: misi 120 crediti, ma lo ha preso Vogliacco piazzando un'offerta folle, credo più di 180".

Qual è la tua formazione tipo?

"L'ultima formazione che ho fatto è questa. In porta Donnarumma; difesa a 3 con altrettanti terzini come Criscito, Pellegrini del Cagliari e Stryger Larsen. A centrocampo tanta qualità con Gomez, Chiesa, Milinkovic-Savic e Malinovski. Davanti Lautaro, Ilicic e Quagliarella. Durante l'anno ho fatto anche qualche cambio importante".

Per esempio?

"A malincuore ho dato via Joao Pedro".

Mossa ardita. Per chi?

"L'ho inserito all'interno di uno scambio per prendere Ilicic. Ho fatto anche altri movimenti che hanno arricchito la rosa, che ora mi piace davvero tanto. Infatti ho anche in organico De Vrij, Mancini, Toloi, Nandez, Pasalic".

Un rammarico?

"Sanchez, l'ho preso come riserva di Lautaro, ma tra infortuni e altre cose non mi ha dato soddisfazioni".

Se e quando riprenderà la Serie A, e il fantacalcio, resti favorito?

"Sì, e sarà una corsa a due tra me e il capitano Stefani: io ho 382 punti e lui 370. Terzo c'è Misuraca ma ha circa 300 punti".

Come lo vivete nello spogliatoio?

"Abbiamo un gruppo su Whatsapp molto attivo, ma è un argomento di cui si parla spesso per esempio a fine partita negli spogliatoi, quando guardiamo i risultati e vediamo insieme come sono andate le cose. E' un modo per fare gruppo e per coinvolgere magari anche chi non partecipa. Spesso partono delle rosicate non da poco, quando magari perdi punti per quell'ammonizione allo scadere o per altro. Ci divertiamo, insomma".

Con il Pordenone in A, quanto sarà difficile fare l'asta per "acquistarsi"?

"Sarebbe un bel problema".

Diciamo che però un bel +3 in Serie A quanto lo sogna Burrai?

"Magari, sarebbe un bel sogno. Ho quasi 33 anni e questo è praticamente l'ultimo treno per la A. Un professionista ci spera sempre, perché è il sogno di ogni giocatore. Per me il Pordenone è come la Nazionale; qui mi sento a casa e sarebbe una favola raggiungere la A qui, con questa maglia".

Burrai pronto a calciare