di Pietro Turchi
In tarda mattinata, il Carpi ha presentato Giuseppe Sannino, il nuovo allenatore chiamato a sostituire Fabrizio Castori. Presenti anche il presidente Claudio Caliumi e il direttore sportivo Sean Sogliano. A raccogliere le prime parole del tecnico anche i microfoni di Fantagazzetta.com.
Sannino comincia con le prime impressioni sulla nuova avventura in biancorosso: "Il Carpi sta vivendo un momento importante. Ha raggiunto un'incredibile Serie A e ha dovuto dire addio all'artefice di questa promozione. Capisco l'amaro in bocca dell'ambiente, ma fa parte del nostro mestiere di allenatore. Al di là dei sentimenti, c'è una classifica che piange e noi dobbiamo essere da subito uniti per scalarla. Dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui siamo: la squadra va incoraggiata e messa nelle condizioni di affrontare il Torino sabato. Non so ancora come fare per salvarci, nè che direzione prenderemo, ma so che oggi la squadra ha bisogno del maggior numero di certezze nel minor tempo possibile. Oggi siamo tutti sulla stessa barca, io compreso. Voglio portare a Carpi le mie competenze per un traguardo che sappiamo essere difficile. Il Carpi è data da tutti come una delle favorite a retrocedere, ma dovremo far ricredere tutti riportando lo spirito degli anni passati anche in Serie A."
La scelta del cambio alla guida tecnica è stata decisa da Sogliano, con cui il tecnico ha già lavorato a Varese: "Con Sogliano ho parlato solamente una volta ed ho risposto subito presente per il rapporto che ci lega e perchè avevo voglia di tornare a fare il mio lavoro. Il nostro primo incontro fu a Varese, dove in tre anni riuscimmo a conquistare prima la C1 poi, tornato con la squadra ultima in classifica a due punti, anche la B. Abbiamo sfiorato la Serie A ai play-off. Oggi ci rincontriamo, ma l'amicizia è una cosa, il rapporto professionale un altro.
Ce lo siamo detti appena incontrati, questo perchè serviranno confronti, a volte duri come ci sono stati in passato. Le vittorie molte volte nascondono i problemi, con le sconfitte si vede molto più chiaro. Noi avremo sempre un confronto e se mi ha scelto è perchè sa come lavoro."
La situazione tattica sarà invece da valutare solamente durante la sosta: "E' difficile inculcare nei ragazzi le mie idee in tre giorni. Sono arrivato ieri e oggi pomeriggio dirigerò il secondo allenamento. La priorità è fare punti con il Torino, poi nella pausa avrò due settimane per cominciare a mettere la mia impronta anche a livello di gioco. Sannino non ha la bacchetta magica: ci vorranno due mesi, un mese e mezzo per cambiare la mentalità"
Infine qualche battuta sul passato: "Con il Watford ho rassegnato le dimissioni quando ero primo in classifica. A Catania potete chiedere a tutta la città com'è andata realmente. Non mi piace parlare del passato, ma ovunque sia andato ho lasciato qualcosa di me e ci ho sempre messo la faccia. A Siena abbiamo fatto un campionato importante, chiudendo a 44 punti nonostante le difficoltà di D'Agostino, fiore all'occhiello di quella campagna acquisti. Chiudemmo con la quinta miglior difesa e con Calaiò e Destro in doppia cifra. Arrivai in Toscana subito dopo Conte che proponeva un 4-2-4 inutilizzabile in Serie A. Bisogna capire l'ambiente ed adattarlo alla categoria."
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