Venerdi scorso. Poco prima della partenza del gruppo azzurro per Sofia, Claudio Marchisio si fa male in allenamento.  

"E' stato un infortunio anomalo, anzi direi assurdo: correva da solo nel riscaldamento, l'allenamento non era nemmeno cominciato: il ginocchio si è girato. E' una lesione sub-totale, che vuol dire che non si è rotto completamente: stanno facendo ulteriori accertamenti a Torino per quantificare la lesione". Parole e musica di Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro, poche ore prima del responso definitivo, e contrastante, della Juventus, evidentemente in ansia per via dell'iniziale bollettino (di guerra) che rendeva necessari tra i 6 e gli 8 mesi di stop per il suo centrocampista. "La visita e l'esame hanno escluso lesioni del legamento crociato anteriore", ha tranquillizzato la società bianconera, ribaltando di fatto le parole del buon Castellacci. Che dopo la nota della Juventus, dalla sua, ha spiegato: "Non devo giustificare lo staff azzurro, perché sull'estrema correttezza e linearità del nostro comportamento nessun dubbio". Ma non solo: "Ho profonda stima per i colleghi radiologi di Torino e Firenze: i referti sono diversi, un pò di dubbio consentitemi di mantenerlo. Se il secondo referto dice una cosa non è detto che il primo sia sbagliato".   Il dottore s'è anche detto lieto della felice constatazione delle buone condizioni di Marchisio.

 

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Un mini-caso destinato a non ripetersi. E' questa difatti, la decisione dello staff azzurro, che ha preso un importante decisione: non verranno più fatte - probabilmente, a meno di casi eccezionali - comunicazioni mediche da parte dell'entourage di Castellacci. Una scelta in controcorrente sia con quanto sinora fatto dal dottore e dal suo gruppo di lavoro sia con la politica di Conte, che non a caso non hanno spiegato i motivi dell'abbandono odierno da parte del ritiro da parte di Bertolacci (che ha un problema alla spalla).

 

Da ora in avanti, quindi, la patata bollente passa ai club di appartenenza che, se lo vorranno, sosterranno i loro esami e renderanno note le diagnosi dopo l'abbandono in corsa ad una chiamata azzurra. Lo staff medico, quindi, non sarà più autorizzato a spiegare, anche per motivi di privacy, diagnosi ed impressioni in merito alle condizioni degli azzurri. Anche la conferenza stampa di Castellacci di ieri è stata annullata.