Un'intervista per spiegare cosa effettivamente sia accaduto in quegli attimi concitati, secondo alcuni montati ad arte nel post-partita, secondo altri lo specchio di un trattamento più permissivo nei confronti dei grande club: Nicola Rizzoli, intervistato dalla GdS, ha sminuito il caso Bonucci. Non si è trattato di testata, ma soprattutto non si è trattato di un qualcosa per cui polemizzare: sono state i mezzi di comunicazione ad ingrandire tutto ciò che non avrebbe meritato di essere discusso. Questo un estratto delle dichiarazioni dell'arbitro.
"Ok i nuovi mezzi di comunicazione, ma chi fa questo di professione dovrebbe stare più attento e dare informazioni complete. Si è preso un frame e da quello si è dato per scontato addirittura che ci fosse stata una testata. Altre foto danno il senso della distanza e poi basta vedere il video per capire che non c’era nessun caso Bonucci".
LA DINAMICA - "Sono stato io ad andare da lui perché stava protestando con l’addizionale. L’ho portato via e siccome continuava a dire che non era rigore, è stato ammonito. Nessuno in campo, nemmeno del Torino, ha percepito qualcosa di sbagliato. Poi ci hanno pensato i social...".
"C’è dispiaciuto per il gol del Torino annullato per un fuorigioco inesistente. Ma non era una chiamata semplice come è stato detto".
L'ERRORE IN ATLETICO-BARCELLONA - "I giocatori del Barcellona e i dirigenti sono venuti nel nostro spogliatoio a farci i complimenti. Nessuna protesta. “Hanno meritato loro di passare” il loro commento. Si chiama cultura sportiva, in Italia non sappiamo cosa sia".