Dodò si racconta. Lunga intervista concessa a "calciomercato.com" dal terzino della Fiorentina: ecco i passaggi principali.

Sul trend in campionato

"Siamo tutti in fiducia, tutta la squadra. Lavoriamo tanto, il mister ci ha sempre detto che bisogna lavorare bene per giocare bene. Penso che tutta la squadra ha capito l’idea del mister e ora siamo felici. Giochiamo bene e vinciamo spesso. Adesso aprile sarà un mese di tutte finali, e questo sarà una motivazione ulteriore."

Su De Zerbi e Italiano

"Sono due tecnici simili. Con De Zerbi sono stato solo sei mesi ma ho capito che è un grande allenatore e ha fatto grandissime cose allo Shakhtar nonostante il poco tempo. Ha cambiato la mentalità di tutti i calciatori. Ha portato una mentalità forte. La stessa che ci ha portato Italiano alla Fiorentina. È uno che parla sempre coi calciatori. Vuole gente forte con la testa, cosa che permette di dare il meglio in campo. E infatti ora giochiamo benissimo. Io ho fatto una grande stagione lo scorso anno. Ora possiamo addirittura portarci a casa due trofei. Dobbiamo lavorare tantissimo per riuscirci in questo finale di stagione".

Sull'avventura a Firenze

"Ho vissuto un inizio difficile, sette mesi senza giocare ovviamente sono tanti. In Brasile mi sono allenato, sì, ma sempre da solo, con un coach personale, e non è la stessa cosa di allenarsi con una squadra. Sono arrivato in Serie A, un campionato pieno di giocatori di livello, iniziare al loro stesso pari era molto difficile. Me lo sono chiesto a volte. Mi dicevo: ‘Com’è possibile? Allo Shakhtar giocavo bene, perché non sono riuscito a rendere allo stesso modo?’. Ho parlato con la mia compagna e i miei agenti e tutti mi hanno detto di star tranquillo e che il mio momento sarebbe arrivato. Così è stato e sono felicissimo".

Sulla marcatura a Kvara in Fiorentina-Napoli

"Ho una mentalità piuttosto forte. Allo Shakhtar ho giocato contro il Real e dovevo marcare Vinicius Jr. Ho marcato Sterling contro il City e Perisic contro l’Inter. Quando scendo in campo contro queste squadre cerco sempre di dare il massimo per la squadra. Quella partita me la ricordo bene, ho fatto veramente una grande gara, e lo stesso posso dire del match successivo con la Juve".

Sulla posizione in campo

"I sei mesi con De Zerbi sono stati utilissimi. Lui mi ha visto e mi ha detto che giocavo troppo sulla linea laterale e uscivo spesso dal gioco. A lui serviva che il terzino giocasse sia dentro al campo che sull’esterno. Ho lavorato tanto per imparare questo fondamentale e devo dire che mi piace tanto venire più verso il centro del campo cercando di essere un valore aggiunto per la mia squadra".

Fiorentina e Fantacalcio, i numeri di Dodò 

In sede d'asta la presenza del terzino brasiliano faceva gola a tutti, Dodo arrivava dalle ottime annate in maglia Shakthar e c'era tanta curiosità sul suo impatto in Serie A. Dopo un avvio incolore e una titolarità non sempre fissa, nelle ultime settimane Italiano ha puntato sempre di più sul classe '98, ritrovando velocità, tecnica e intelligenza tattica. 

Il suo rendimento cresce di partita in partita, anche al Fantacalcio risulta importante soprattutto per chi gioca con il modificatore di difesa nel classic, e chi adotta il D-Factor nel Mantra. Sono cinque le partite consecutive in cui Dodo porta a casa almeno 6.5, al netto del grande assist contro il Milan che gli è valso anche il 7 in pagella. La sua media-voto è ancora sotto la sufficienza, ma è sicuramente un calciatore in crescita su cui bisogna puntare nel finale di stagione.