Davide Frattesi, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport. Il giocatore nerazzurro ha commentato la sua stagione in corso, la prima con l'Inter.

Inter, le parole di Frattesi

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

Sui gol stagionali

"Un gol ogni 224’ in tutte le competizioni? Ci credo sempre, mi butto: mi esalta più rubare una palla di forza che segnare, ma è sempre bello far gol. Ancora più bello vedere una squadra in cui tutti sono coinvolti. Inzaghi è stato bravo a non “perdere” nessuno: anche quando giocavano sempre gli stessi, veniva a parlarci, a motivarci. Ti fa sentire importante, è questo che conta".

Sul minutaggio

"Non pensavo mica di essere titolare subito. Sarebbe stato stupido anche solo pensarlo e poi il 100% dei centrocampisti di A qui non giocherebbe mai titolare. La panchina la vivo come una cosa normale, un’occasione di crescita, anche perché farlo in maniera diversa sarebbe controproducente. Non mi sono mai pentito di aver scelto l’Inter".

Sui compagni di reparto

"Se è frustrante stare dietro di loro? No, è uno stimolo. Io mi sento un centrocampista moderno, intenso, ma devo fare il mio percorso: se voglio puntare a essere un titolare in futuro, bisogna migliorare in costruzione. Il modello è Barella: era un incursore, una mezzala offensiva, ma col lavoro è migliorato tantissimo nella gestione della palla. Ecco, io devo fare lo stesso».

Sulla Nazionale

"Con Spalletti è stato subito feeling: ti spiega tutto quello che devi fare, c’è sempre una giocata memorizzata che ti salva. È perfetto per allenare la Nazionale. Per come è maniacale sul campo, si può riprodurre ciò che ha fatto al Napoli. E rivivere anche la stessa magia del gruppo 2021: già si sono visti sprazzi di gioco interessante".

Sullo scudetto

"Ancora è lunga... Ma se succede, porto nonna Stefania sul pullman. Farebbe divertire tutti e potrebbe evitare che mi lanci di sotto per la gioia".