Pierpaolo Marino a 360 gradi. Intervistato dai microfoni di "Dazn", il direttore tecnico dell'Udinese ha parlato della sua esperienza al fianco del patron Pozzo e ha svelato un altro succoso retroscena di mercato vintage, dopo quelli relativi a Lewandowski e Modric. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sulla sua esperienza con Pozzo

“Io ero direttore generale del Napoli, mi chiese appuntamento per venire a Napoli. Mi incuriosiva molto il fatto che fosse l’unico presidente della Serie A che aveva un aereo di proprietà. Facemmo la trattativa per Daniel Bertoni, un grandissimo giocatore che nel Napoli tirava le punizioni quasi come Maradona. Andò così bene che lasciai l’allenamento e riuscii a seguire il decollo dell’aereo di Giampaolo Pozzo, lo vidi decollare in verticale come un missile”.

Sull'avvento della tecnologia

“Pozzo era arrabbiato per un gol di Bierhoff che Ferrara tolse dalla porta, un po’ come quello di Muntari anni dopo. Prendemmo appuntamento in sede col professor Distante del CNR di Bari. Eravamo pronti per adottare la tecnologia, poi iniziarono gli ostacoli di FIFA, UEFA e FIGC che in un secondo momento hanno aiutato questo progetto. Grazie alla sua idea, il calcio avrebbe potuto avere la goal line technology qualche anno prima”.

Sul mancato scambio Henry-Amoroso

“Amoroso fu una felice intuizione di Gino Pozzo, lo vide giocare ed ebbe tanta fiducia del giocatore che ce lo fece prendere nonostante fosse reduce da un’operazione ai legamenti. Ci incontrammo con Moggi, Giraudo e Bettega: concludemmo la cessione di Amoroso alla Juventus per metà di Thierry Henry e 55 miliardi di lire. Poi Henry rifiutò il trasferimento e lo stesso fece Amoroso, che preferì Parma alla Juventus. Però conservo ancora il contratto, avremmo potuto avere Henry come qualche anno prima avremmo potuto avere Crespo nell’ambito del trasferimento di Bierhoff al Parma, poi saltato”.

Henry (Getty)
Henry (Getty)