A mezza bocca, quasi sottovoce, a Casteldebole dicono che qualche positivo se lo aspettavano. Però certo, proprio lui, Sinisa Mihjalovic no: è roba da mettersi a piangere. D’altra parte, come ripete spesso il dt Sabatini: non puoi avere un guerriero la domenica e un agnellino in settimana, con Sinisa ti devi prendere tutto il pacchetto.
Bologna, ecco il ritiro senza Mihajlovic
Sorvolando sul rischio Covid che magari uno come Sinisa poteva pure evitarlo, quel che resta al Bologna è un ritiro senza il suo tecnico per la seconda stagione di fila. Motivi diversi, situazioni diverse. Ma stessi problemi: quelli di una squadra che dovrà comunicare a distanza con il suo allenatore, che non lo avrà sul campo per tutto l’arco di tempo del ritiro sui campi di Pinzolo (dal 28 agosto al 5 settembre) e la mancanza di indicazioni tattiche dirette. Fortuna che Sinisa ha uomini come Emilio De Leo, già jolly della provvidenza l’anno scorso, o come Miro Tanjga, il suo vice: tutti quelli che lo hanno coperto un anno fa insieme al resto dello staff.
Fantacalcio, occhio ai cambiamenti nel Bologna
Doveva essere il ritiro dei cambiamenti, dei ruoli da variare e modificare. Barrow avrebbe dovuto fare il salto da esterno a punta centrale. Tomiyasu da terzino a difensore centrale. Medel da centrocampista a difensore centrale. E altre, piccole migliorie legate a movimenti, gioco, pressing, attacco, difesa, gol, marcature. Insomma: tutte quelle cose che si fanno in ritiro. Ma forse, quest’anno, anche di più. L’assenza di Mihajlovic rallenterà un po’ tutte queste metamorfosi, il tecnico si dovrà affidare ancora una volta ai video (live e registrati), alle telefonate, alle conference call. Niente a che vedere con la durezza del periodo del ritiro di un anno fa, quando Sinisa aveva guidato il Bologna dal suo letto d’ospedale. Niente di tutto questo, fortunatamente. Eppure abbastanza per far partire subito la stagione in salita.
