Lunga intervista concessa alla "Gazzetta dello Sport" da Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, dopo il successo in Europa League. Ecco i passaggi principali.

Sulla vittoria

“Sono rientrato nella notte in aereo, quindi l’ho fatta dritta: praticamente come quando si andava a ballare, però allora potevi pensare solo a divertirti. Ma tanto dopo le partite non dormo mai. Piangere? Mi succede abbastanza spesso: l’Atalanta è la più emozionante delle nostre aziende. Ma stavolta abbiamo toccato il cielo: prestazione stratosferica. È stata una storia anche difficile, complicata, fatta di fatica e di investimenti. Ma è una pazzia che ti premia e ieri sera è stato meraviglioso potersi dire: “Ma dove siamo arrivati”? Mi sono arrivati messaggi da gente che non sentivo da una vita, ma le racconto questa: allo stadio Ceferin era vicino a me, e io come sempre facevo la mia radiocronaca, perché parlo con i miei giocatori dalla tribuna. Ogni tanto mi giravo e gli chiedevo scusa: “Devo farlo, anche se non mi sentono”. Mi vergognavo anche un po’: “Penserà che io non sia normale”. Invece era molto divertito”.

Su Lookman

“Proprio come l’avevo spiato spesso in allenamento: ti tira scemo, ti prende sempre l’attimo”.

Sulla prossima stagione

“Una squadra adeguata agli impegni ulteriori e entusiasmanti che si sono aggiunti. Non ci siamo mai tirati indietro per mantenerla competitiva”.

Su Gasperini

“Le ripeto quello che ho detto ieri: ci vedremo e parleremo, ma sono fiducioso”.

Su Koopmeiners

“Se si possono rifiutare 50/60 milioni? Solo se fosse una scelta coerente con una strategia necessaria ad un club di provincia che deve avere sempre i conti a posto. Ma se fai un’operazione, è perché hai un sostituto equivalente: non siamo sprovveduti a vendere senza paracadute giocatori fondamentali per l’Atalanta”.

Su De Ketelaere

"Ci piace, sta facendo bene: andremo avanti insieme”.