Dopo il no di Mancini, e quello, ancora apparentemente non definitivo, di Capello, oggi Don Fabio ha nuovamente smentito l'ipotesi azzurra, per quanto riguarda il suo futuro. "La Nazionale non mi interessa: non devo parlare con nessuno, la mia è una decisione irremovibile", ha dichiarato il mister dei record di Milan, Roma e Real, tra le altre, in una intervista a Sky. 

Ieri, intanto, era arrivato anche il veto di Donadoni: “Penso di restare al Bologna“, ha detto il tecnico del Bologna in un incontro con gli studenti cittadini. Parole che fanno il paio con quelle del suo Presidente Joey Saputo: “Donadoni ha un contratto con il Bologna fino al 2018, il problema non esiste. Abbiamo parlato, l’ho trovato sereno e determinato: sa di essere parte del progetto che stiamo sviluppando e mi ha ribadito la sua volontà di fare questo percorso insieme“.

 

Ora per Tavecchio rimangono poche strade per definire il post-Conte della Nazionale. E' stato già deciso che il contratto del nuovo mister non sarà elevato come quello del leccese (circa 2 milioni a stagione, rispetto ai 4 di Conte), che il nuovo CT dovrà dare ampia disponibilità rispetto alla realizzazione di un progetto a medio-lungo termine, e che lo staff dovrà preferibilmente esser scelto dalla FIGC stessa. Indicazioni che rilanciano le possibilità d'un accordo con Gasperini, di cui abbiamo parlato ieri, e che lasciano sullo sfondo le candidature di Mazzarri e Guidolin. Nelle ultime ore è peraltro tornato alla ribalta anche il nome di Alberto Zaccheroni, già selezionatore del Giappone ma attualmente impegnato sulla panchina dell'Hebei Fortune, in Cina, che ha da poco iniziato il suo campionato e che ne avrà sino a novembre. In tal caso, pur restando l'ipotesi suggestiva, i problemi riguardano la conciliazione dei due incarichi: il 62enne di Meldola dovrebbe teoricamente gestire quantomeno la primissima parte della sua gestione azzurra a distanza, e giocare i primi impegni di settembre mentre contemporaneamente segue un altro incarico.