Marco Baroni racconta il suo Lecce. Ai microfoni della "Gazzetta dello Sport" il tecnico giallorosso ha parlato in vista del ritorno in campo a gennaio.

Sul ritorno in campo

«Ripartiamo dalla Lazio. Non lo dico perché è il prossimo avversario, ma con Napoli e Milan gioca il miglior calcio della serie A. Ha con tante certezze».

Sul campionato del Lecce

«Siamo consapevoli che non abbiamo fatto nulla. E questo deve essere il mantra di base. Perché il difficile viene ora. Forse sarebbe stato bello non fermarsi perché eravamo nel nostro momento migliore. Ma siccome adesso parte un altro campionato, dobbiamo stare con i piedi per terra e lavorare a testa bassa. E’ quel che abbiamo fatto. Dobbiamo non strafare. gennaio sarà tosto. Abbiamo in casa Lazio e Milan e Spezia e Verona fuori. Nel ritorno un’altra sfida tosta con la Salernitana».

Sul 2022

«E’ un anno che si chiude nel migliore dei modi. Abbiamo cominciato la nuova stagione dopo il trionfo con un mercato in divenire cercando di cogliere le opportunità. Era un cantiere aperto, ma quelle opportunità, grazie al lavoro di Corvino e Trinchera, con i quali siamo in totale sintonia, le abbiamo colte».

Sulla rosa

«La strategia del club è questa. I soldi non sono tanti e si sa. Si punta sui giovani, ,ma soprattutto alla base ci sono coraggio e idee. Abbiamo cercato di creare un gruppo che mettesse tanta partecipazione. Abbiamo bruciato i tempi. Se penso alla prima giornata con l’Inter in cui abbiamo perso all’ultimo secondo. Banda era appena atterrato, Baschirotto era stato inventato da centrale la mattina».

Su Baschirotto

«Si è adattato in un ruolo che non faceva. Ci ha messo forza e, soprattutto, disponibilità. Io ho cercato di far capire a questi ragazzi, tutti molto giovani che questa è un’opportunità enorme per loro. Gliela giro in questo modo. E sul campo devono dare tutto. Noi utilizziamo tanti giovani. Ma io non credo di aver rischiato, di aver compiuto un azzardo. Basta lavorare. Questo è un retaggio molto italiano. In Europa la carta d’identità non si guarda».

Su Gonzalez

«Sono convinto che Juan abbia le potenzialità per diventare un giocatore di alto livello, da big. Ha grande coraggio e col tempo può migliorare la sua fisicità indispensabile per completarsi. Ma ha tutti i numeri per riuscire».

Sul mercato

«Mi ripeto: con Corvino sono in buone mani. Il ruolo dell’allenatore è quello di allenare. Io non spreco energie. Non abbiamo tempo e lo sappiamo. Si deve lavorare, per poi accelerare. Pazzie non dobbiamo farne, semmai migliorare in qualcosa, qualche accorgimento».

Sulla salvezza

«Mai fatte le tabelle. Dobbiamo stare attenti e cercare di muovere la classifica. Quello è importante, perché vincere è difficile. Dobbiamo ripartire con la stessa compattezza e forza mentale. E dobbiamo giocare sempre. A volte non serve abbassarsi troppo. Ci saranno più minuti di recupero e, come abbiamo visto al Mondiale, sono un’altra partita».

Su Umtiti

«E’ cresciuto. Si è calato con umiltà, e sono sicuro che ci darà una gran mano».