Christian Vieri è molto attivo su Instagram negli ultimi tempi con diverse dirette: "Ora sono a Milano, chiuso in casa da 40 giorni per il Coronavirus. Ma essendo diventato padre per la seconda volta avevo scelto di rimanere in Italia. Poi si vedrà. Mai ipotecare il futuro".
Sulla sua carriera all'Inter: "Sei anni pazzeschi, ho dato tutto e creduto nel progetto. A San Siro c’era un’atmosfera elettrica. Ogni volta che scendevamo in campo per il riscaldamento sentivo il calore e l’affetto della gente".
All'Inter condivideva il reparto con Ronaldo: "Il Fenomeno. Per me il miglior centravanti del mondo, anche fuori dal mondo. Insieme abbiamo passato tre anni fantastici. È stato il primo a fare il doppio passo e correva più forte lui con il pallone che il difensore senza. Prima di Ronie, Van Basten, tecnicamente formidabile. Poi Vialli e con lui Mancini, anche se Roby non è stato un nove".
Sull'Italia di Mancini: "Era tanto tempo che non vedevo giocare così bene la Nazionale. Gliel'ho sia detto che scritto. C’è confidenza tra noi: all'Inter l’ho fatto venire io. È uno che esalta le qualità dei giocatori. Vede i giovani e non ha paura a lanciarli, ma al tempo stesso non trascura qualche vecchietto se lo merita".
Immobile deve fare meglio, Belotti uno da 20 gol
Sui due centravanti dell'Italia: "Immobile è maturato e sta facendo tanti gol. Ora però deve fare uno scatto in avanti con la maglia azzurra e non lo dico per criticarlo. Belotti è tosto, ma da uno con le sue qualità mi aspetto 18/20 gol a stagione".
Il più forte oggi però è un altro: "Haaland è il più forte di tutti e ha fatto bene a scegliere il Borussia Dortmund, la società migliore per valorizzare i ragazzi. Tra un paio d’anni se ne andrà in una grandissima squadra per 200 milioni, forse 300".