Il pareggio acciuffato da Perisic nel finale consente di guardare al futuro con moderato ottimismo, anche se dopo il secondo gol di Suso, il sospetto che l'effetto Pioli potesse essere già svanito, tra le fila nerazzurre, è comunque serpeggiato. Eppure, rispetto alle lamentele accusate durante la gestione De Boer e rivolte all'incapacità di reagire alle situazioni di svantaggio iniziale, questa Inter sembrerebbe già un passo avanti. Sono diverse però le considerazioni che il day after spinge a fare, a partire da quelle che sono state le scelte e le dichiarazioni di Pioli.

Che ha confermato, nel post gara, che quella di Medel non è stata soltanto una soluzione episodica. L'ex Lazio ha confermato la volontà di provare, in futuro, il cileno come centrale difensivo, evidentemente diffidando dalle possibili garanzie di Murillo e da quelle che lo stesso Medel riesce a (non) garantire da regista di centrocampo.

KONDOGBIA - Diretta conseguenza del nuovo assetto difensivo, è la promozione di Kondogbia titolare: il francese ha sì mostrato tutti i limiti che hanno contrassegnato la sua esperienza italiana, ma anche una certa voglia di invertire la rotta. Sul primo gol di Suso non è stato irresistibile, e qualche palla persa a centrocampo grida ancora vendetta, ma la sua maggior tranquillità e sicurezza è dimostrata dal 93% di passaggi riusciti, uniti ai 3 tackle vincenti. Numeri da cui ripartire, così come dalla sostituzione finale che ha coinvolto Brozovic e non lui. 

Il grande dubbio che al momento accompagna Pioli è invece quello rappresentato da Banega. Le opportunità arriveranno sicuramente, anche se in un 4-3-3 la sua presenza esclude quella di uno tra Brozovic, Joao Mario e Kondogbia, al momento avanti nelle preferenze del mister. Diversa la questione in caso di passaggio al 4-2-3-1, soluzione che per il momento viene però difficile da considerare senza un concreto riscontro. Possibile che l'argentino scivoli al ruolo di riserva?