Simbolo del nuovo Milan, Mbaye Niang non si sente un leader. Il francese, simbolo di una rinascita che passa anche e soprattutto dai giovani, è stato intervistato da Repubblica, dove ha confessato di non voler sentir parlare di scudetto: il Milan sta tornando a insidiare le posizioni che contano, e la prossima sfida in calendario è anche di quelle da far mancare il fiato. Questo un estratto delle dichiarazioni di Niang.
UN LEADER - "Non mi sento insostituibile, ma un leader sì. Posso diventare un campione, lavorando duro".
SCUDETTO - "E' troppo presto. Nessuno ci immaginava secondi. Se restiamo umili, tutto è possibile, le sorprese ci sono sempre. La Juventus è una svolta: non è imbattibile, l'ha dimostrato l’Inter. E noi dobbiamo tornare in Europa".
IL MILAN DEI GIOVANI - "Non se ne andrà nessuno . Ci mancavano le certezze, ci mancava di sentirci il Milan, ora abbiamo identità tattica, gruppo unito, solidità difensiva. Io ho già rifiutato offerte importanti e a maggior ragione direi di no oggi. Il progetto fondato sui giovani funziona".
"Ci sono 7 Under 24 prontissimi Io avverto la responsabilità: con De Sciglio sono il più esperto. Non mi sento più un giovane. Ho quasi 22 anni e faccio il professionista da quando ne avevo 16. Noi due dobbiamo essere di esempio ai ragazzi veri, come Donnarumma e Locatelli".