"Il gol di Muntari è il mio errore più evidente, oggi si sarebbe evitato in un decimo di secondo con il Var”: l’ammissione, condita anche da un pizzico di rimpianto perché con la tecnologia sarebbe stato evitato, è dell’ex arbitro Paolo Tagliavento, che ha parlato a Radio Punto Nuovo e al Messaggero, tra le altre cose, del celebre gol non convalidato in Milan-Juventus il 25 febbraio del 2012, foriero di infinite polemiche. "E’ una questione di ruoli, quando non avevamo gli addizionali, né la Goal Line Technology, uno dei parametri era che i gol-non gol, poteva verificarli solo l’assistente. In quel momento lui ebbe la certezza che la palla non fosse entrata, io dalla mia posizione non potevo dire il contrario".

Sull’aiuto tecnologico: ”Ho fatto il mio ultimo anno di Serie A, due anni fa, il primo di Var. Ero tra i più scettici. Avevo trent’anni di arbitraggio fatti in un’unica maniera, aprendo alla tecnologia avevo molti dubbi. Fino alla prima di campionato, dove alla fine del primo tempo mi ero reso conto delle gigantesche potenzialità di questo strumento, ad oggi indispensabile. Se prendo i miei 5 errori più importanti in carriera, con questa tecnologia li avrei evitati".

"Manette di Mourinho? Solo un attimo di fastidio"

Altri ricordi: ”A Coverciano ho versato un po’ di lacrime quando Rizzoli e gli altri arbitri di Serie A hanno salutato me e Damato. Un momento commovente. L’abbraccio di De Rossi non è stato il solo: con tanti calciatori si è instaurato un rapporto di stima e affetto reciproci. Sono sereno, ho coronato il mio sogno, anche se mi sarebbe piaciuto dirigere una finale Mondiale o una competizione europea".

Su Calciopoli: “Un periodo tremendo, giorni terribili che per fortuna sono durati poco. Io ero estraneo, come è stato appurato dalla giustizia. Fare l’arbitro è stato una scuola di vita: a 15-17 anni impari a prendere da solo le decisioni e a crescere prima. Le manette di Mourinho? Mi hanno dato fastidio, ma solo per un attimo. Tutti dissero che avevo diretto molto bene. Il futuro? Vorrei portare la mia esperienza come insegnamento per i ragazzi".