Continua a stupire la Lazio di Simone Inzaghi che, dopo aver raggiunto i quarti della Tim Cup battendo in casa il Genoa, affronterà domenica la Juventus. Queste le parole del tecnico biancoceleste in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera: "La Juventus è una grande squadra, in casa è quasi imbattibile.È campione e la favorita anche per questo scudetto. Cercheremo comunque la vittoria che ci manca ancora con una grande. E' una società avanti anche fuori dal campo. Le invidio soprattutto lo stadio di proprietà. Questo le permette di avere budget superiori. È lei il modello virtuoso da seguire".

IL RINNOVO - "Rinnovo in casa di Europa? La clausola c’è, per il resto la mia priorità è solo la classifica. Che io sto bene qui si sa. Il rapporto con Lotito è di stima reciproca e fiducia. Quando arrivò nel 2004 il primo contratto che ridiscusse fu il mio: ci accordammo in 5 minuti. Ci sentiamo ogni giorno e vuole sapere tutto, come giusto che faccia un presidente, ma non è mai invadente. Io il Ferguson della Lazio? Sarebbe un sogno. Sono arrivato qui ragazzo nel 1999 da Piacenza, ci ho giocato, vinto, allenato le giovanili; a Roma ho avuto i miei figli, mi sento romano d’adozione".

IL CAMMINO DELLA LAZIO - "Nessuno avrebbe mai immaginato di vederci con 40 punti in 20 partite. Nessuno tranne me. Ero fiducioso, sapevo ciò che avevamo fatto l’anno scorso ed ero certo che il gruppo mi avrebbe seguito. E poi conosco ogni angolo di Formello. Ci sono pressioni, ma so come gestirle".

KEITA - "Lui potenzialmente è da primi cinque del mondo, ma non lo vedevo sereno. L’ho tenuto fuori finché non è finito il mercato. Quando è tornato, era un altro".