Ha rincorso, combattuto, segnato e nella coda stava anche per infilare una perla in rovesciata. C’è qualcosa di romantico nella domenica di Andrea Belotti. Limitarsi ormai alla definizione di capitano del Toro può sembrare addirittura riduttivo. Nei recuperi a metà campo, nella precisione balistica, nell’essere combattente che non si arrende mai c’è probabilmente l’essenza di un torinismo d’annata. E forse proprio per questo è uscito tra gli applausi nonostante l’inciampo della sua squadra.

Torino, numeri da urlo per Belotti

Dopo quella all’Atalanta, il Gallo ha portato a casa la seconda doppietta consecutiva (non capitava dal marzo 2017). Sale così a 96 gol con il Toro, di cui 83 in Serie A staccando Valentino Mazzola al terzo posto (dietro Pulici e Graziani) nella classifica dei bomber granata in A. In questo campionato i gol del Toro li ha firmati tutti lui: 4 su 4, dato che non sorprende e in qualche modo ripropone un vecchio tema sulla dipendenza dal Gallo. Stavolta ha iniziato subito (al 4’ su rigore) e stava per completare l’opera nel recupero, se non avesse trovato sulla strada un Cragno formidabile: il rigore dell’1-0 è stato il suo secondo gol più veloce in A. Segue quello realizzato ancora al Cagliari dopo 2’, nel novembre del 2016.

L'abbraccio di Torino a Belotti (Getty Images)
L'abbraccio di Torino a Belotti (Getty Images)