Giorgio Chiellini saluta la Juventus. Ieri, contro la Lazio, è andato in scena il saluto ai suoi tifosi. Di seguito le parole rilasciate a "Sky Sport" sulla sua carriera in bianconero e sul futuro, personale e del club.

Sulla sua carriera

"Con il Messina è iniziata questa storia che mi ha portato fino a qua. La decisione è maturata in mesi, in settimane, non in giorni. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto lasciare ad un livello alto e ci sono riuscito. È stata una annata difficile, per la Juventus e per me, ma in cui ho dimostrato che le partite che riuscivo le facevo al mio livello. Tutto questo mi ha portato a lasciare ora, lasciare spazio ai giovani. La Juve ha bisogno di ripartire e i giovani devono prendersi le responsabilità e maturare. Ho aiutato e ho tarpato le ali a qualcuno, ora è giusto volino da soli. Farò il tifo per loro, da vicino o da lontano e questa decisione l’ho presa con gioia e serenità”.

Sul mancato Mondiale

"Ha pesato? Certo, volevo arrivare al Mondiale. Era il pallino che avevo dopo l’Europeo. È inevitabile non possa giocare partite ravvicinate, ma volevo essere parte del gruppo nazionale. Non è andata come volevamo, e ciò ha accelerato la mia scelta. Lascio una Nazionale e una Juve in buone mani”.

Sulla sostituzione dopo 17 minuti

"Uno per ogni anno di Juventus. La mia partita l’avevo fatto mercoledì’, la prossima sarà il primo giugno con la nazionale. Il resto era festa”.

Sul futuro

"Non so. Mi attrae, ma da dieci anni, ma devo decidere in casa. Un’esperienza all’estero ti arricchisce, io penso di aver bisogno di vedere un po’ fuori dalla mia vita e dalla Juve. Devo capire insieme alla famiglia, uno sguardo fuori lo devo dare, anche per il mio futuro”.

Su Bonucci

"Leonardo ha avuto la fortuna di condividere gli anni con queste persone e deve essere la persona che dovrà accogliere e mantenere l’equilibrio in una stagione, nei momenti belli e brutti. La nostra indole è stat questa, tutto cambia e va avanti e ora Leo ha una responsabilità in più e con cui certe persone fanno i salti di qualità. Io li ho vissuto tra i 33 e i 35, dove ho alzato il mio livello, in pace con me stesso. In questi ultimi due anni ho avuto picchi alti per la visione diversa della vita che ho avuto. Questo passaggio è fondamentale, lo auguro a Bonucci”.

Sull'erede in Nazionale

"Faccio un esempio. Quando ha smesso Pirlo tutti erano preoccupati per un nuovo Pirlo, che però non c’è. Si è creata una squadra nuova, perché con quelle caratteristiche non c’erano. Bastoni è fortissimo, ha caratteristiche diverse da me ma l’Italia può dormire sonni tranquilli e lui verrà ricordato come Alessandro Bastoni”.

Chiellini (Getty)
Chiellini (Getty)