Senza una squadra ormai dal 2018, dopo la rescissione del contratto che lo legava al Genoa, Cesare Prandelli è ancora in cerca di una panchina. A rivelare la voglia di tornare ad allenare, dopo ormai due anni di inattività, è diretto interessato: l'ex CT della Nazionale Italiana ha, infatti, confermato in tutti ai microfoni de Il Giornale. Il tecnico ha poi analizzato anche la situazione dei vari tecnici in Serie A, dall'avvento di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus, allo sfogo di Antonio Conte, fino alla conferma di Stefano Pioli e non solo.

Prandelli: "Mi manca allenare, voglio farlo in Italia"

"Ho allenato per 25 anni con continuità... certo che mi manca, è il mio lavoro, la mia passione. Però non vado a suonare a nessuna porta ecco (sorride; ndr). Adesso mi godo le partite, osservo, mi documento e aspetto. In questi mesi ho ricevuto solo qualche offerta dall'estero, ma sinceramente ho già fatto esperienze fuori dall'Italia e volevo valutare solo proposte italiane, vediamo".

Prandelli: "Pirlo? La Juve non impazzisce in 24 ore: mi fido"

"L'esonero di Sarri sinceramente non me lo aspettavo, però a volte il calcio è spietato. Prima ti regala qualsiasi cosa ma poi basta un niente perché tutto si azzeri. Gli allenatori lo sanno che tutti hanno la valigia pronta e in qualsiasi momento. La scelta di Pirlo? Una società come la Juventus non impazzisce in 24 ore: hanno ponderato tutto e se l'hanno scelto è perché lo conoscono come persona ed è una garanzia. Come allenatore ovviamente non lo si può giudicare, ma per ora non si può dire nulla in nessun senso. Se però l'hanno messo lì vuol dire che è stata una scelta ragionata, ponderata e dunque mi fido di loro.

L'eliminazione con il Lione? Non ci si può dimenticare della partita d'andata dove hanno fatto davvero male. Al ritorno hanno preso gol subito e poi ci vuole fortuna per rimontare un passivo del genere. Ripeto, all'andata hanno fatto male e l'hanno pagata a caro prezzo. Nel calcio molte volte anche alle grandi squadre non basta aver blasone e forza fisica e tecnica per portare a casa le partite. Nelle due sfide penso che la Juventus non abbia meritato di passare il turno".

Cesare Prandelli con Andrea Pirlo ai Mondiali del 2014 (Getty Images)
Cesare Prandelli con Andrea Pirlo ai Mondiali del 2014 (Getty Images)

Prandelli: "L'Inter può vincere l'Europa League"

"Difficile dare un giudizio da fuori e dire se Conte lascerà l'Inter... Dipende dal rapporto che ha il tecnico con la società. Questa esternazione è stata forte e lui essendo un vincente ha forse ha sentito la mancanza della società in questi mesi. Non lo so, tante volte gli sfoghi non sono dettati da una minaccia, magari lo ha fatto per far fare il salto di qualità alla squadra e alla società non solo a livello tecnico ma anche a livello di comunicazione e di gestione.

L'Inter ha trovato equilibrio, vuol dire che hanno lavorato bene in questa stagione con titolari e riserve che sono all'altezza. Penso che l'Inter sia ben attrezzata bene per vincere l'Europa League".

Prandelli: "Domenech incommentabile. Bravo il Milan con Pioli"

"L'Atalanta con organizzazione, entusiasmo e buone idee ha dimostrato a tutti che si possono fare grandi cose. Tutti tifavano Atalanta e se non si fa male Freuler per me i nerazzurri se la sarebbero giocata fino alla fine. C'è da riconoscere che la capacità tecnica individuale del PSG era di molto superiore e nel finale si è vista tutta. Ci sta l'errore ma dopo una stagione così bisogna solo fare i complimenti ad una squadra italiana. Domenech? Si commenta da solo, ha sempre avuto un astio verso gli allenatori italiani e l'Italia, è inutile rispondergli sinceramente.

Il Milan? Assolutamente sì, hanno fatto bene a confermare Pioli. Stefano ha sempre avuto equilibrio buon senso, ha fatto bene ed è giusto che sia restato".

Cesare Prandelli, senza panchina dal 2018 (Getty Images)
Cesare Prandelli, senza panchina dal 2018 (Getty Images)