Willy Gnonto, attaccante dello Zurigio e della Nazionale italiana esploso nelle recenti partite di Nations League, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere della Sera.
L'attaccante italiano classe 2003 è stato acquistato dal club svizzero dall'Inter prima dell'esplosione in Nazionale. Per questo motivo per acquistare Gnonto in estate bisognerà trattare con lo Zurigo.
La punta potrebbe finire nel corso del mercato 2022 in Germania. Sul calciatore ci sarebbe il forte pressing dell'Hoffenheim. Sulla panchina del club tedesco, è in arrivo André Breitenreiter, suo ex allenatore allo Zurigo. Tuttavia anche diversi club italiani avrebbero raccolto informazioni sul prezzo della punta che è di oltre 10 milioni di euro.
Intervista a Gnonto sulla Nazionale
Gol più giovane nella storia? «Non è servito a niente, mi dispiace sia arrivato in una sconfitta del genere. La cosa più importante era vincere, invece è andata male».
Germania? «Non è questione di Gnonto o di non so chi altro. I tedeschi sono stati superiori in tutti gli aspetti, sono molto più avanti di noi e non certo da ieri. Siamo un gruppo giovane, molti fino a due settimane fa non avevano mai giocato assieme. Stiamo cercando di ripartire e davanti abbiamo due anni difficili ma belli: c’è entusiasmo, qualità ed esperienza. Vediamo cosa succede. Intanto penso a fare bene l’Europeo Under 19: abbiamo una squadra forte».Mancini? «Ha riunito gli 8-9 giocatori che ha convocato dopo lo stage e ci ha detto che dovevamo farci trovare pronti. Lì ho capito che credeva davvero in noi. E questo su di me ha lasciato il segno. Quello che ha fatto il c.t. con noi giovani non era per nulla scontato. È stato un segnale forte».
Gnonto sulla crescita personale
Crescita? «Vuol dire mantenere sempre l’equilibrio. Non ero molto conosciuto prima di queste quattro gare, mentre ora magari lo sono un po’ di più. Ma non ero scarso prima e non sono un fenomeno adesso».
Maturità? «La situazione è “così così”, proprio per l’Europeo Under 19. Porterò i libri anche lì, non c’è alternativa».
Lettura? «Sì, tutto quello che riguarda il calcio e altri sport: ho letto le biografie di Messi e Maradona e quelle di Shevchenko e LeBron James saranno le prossime».Hai chiesto un autografo a Messi? «No, ma almeno contro l’Inghilterra ho preso la maglia di Sterling, un altro modello per me».
Pandemia? «Sono stati due anni abbastanza tosti, anche perché nel mezzo ho preso la decisione più difficile finora. Ho cercato di guardare sempre il lato positivo: ho avuto tanto tempo per riflettere e per uscire dalla mia zona di comfort».
Intervista a Gnonto su Inter e Zurigo
Zurigo? «Il fatto di avere una occasione per dimostrare il mio valore in prima squadra. Lo Zurigo ha rischiato su di me, sono stato fortunato a incontrare loro. E anche ad avere i miei genitori con me».
Tornare all'Inter? «Non so, posso dire che sono interista e mi piacerebbe un giorno tornare. Ho tanto tempo davanti a me, vedremo con calma».
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