"Vergogna! Non ci sono molte parole per definire quello che è l’unico sentimento possibile da provare per chi in tutte le sue componenti rappresenta indegnamente il Genoa. Ora basta, questo non lo permettiamo più. Diamo appuntamento giovedì alle ore 14 al Pio XII a tutti quelli che hanno davvero a cuore le sorti della squadra più antica d’Italia e non vogliono più vivere una realtà triste, squallida e senza prospettive come quella attuale. Tutti uniti diremo basta a questa società e a questa squadra e – soprattutto – che la nostra pazienza è finita".
Con questo comunicato i tifosi del Genoa hanno espresso tutto il disappunto nei confronti della società per la stagione non certo esaltante. Oltre ad una posizione di classifica abbastanza anonima, tranquilla solo grazie ai disastrosi campionati di Palermo, Crotone e Pescara, i rossoblù hanno perso entrambi i derby, occasione non si verificava la 60 anni. Ieri sera, durante la trasmissione ‘We are Genoa’, Enrico Preziosi ha risposto al comunicato: "Quando il Genoa vince è la squadra dei tifosi, quando il Genoa perde è la squadra di Preziosi. Non ho mai contestato le loro posizioni, sono liberi di farlo però questa è assurda. Sono per il confronto, affronto volentieri tutti. Faccio quello che posso e riconosco che non è sufficiente: però è sbagliato distruggere dieci anni di lavoro a Genova. Ho capito che quando le cose vanno male dalla tifoseria emergono dei paladini. Manco al Ferraris da un mese, dal 2-2 con il Crotone. Nonostante questo sono ancora fortemente legato alla società e sto cercando di risolvere alcune problemi. Farò male, malissimo il mio mestiere ma non sono mai scappato con i soldi nella valigia. Domani, però, dopo comunicati come questo, sono costretto a tornare a Milano. Ripeto, se si farà avanti un compratore serio non gli farò nemmeno un prezzo“.

L'APPELLO DEL PATRON - “Fino a quando non saremo matematicamente salvi chiedo alla tifoseria di stare vicina alla squadra, aiutate i ragazzi; prendetevela con me. Il giorno dopo farò una conferenza stampa dove spiegherò in tutta onestà la reale situazione economica del Genoa. Non ho perso entusiasmo, mi darò ancora da fare ma datemi il tempo. Lo sport è ormai diventato la contestazione nei miei confronti. Cosa posso fare per evitare la vergogna di questi tifosi? Mandare il Genoa in bancarotta? Io non sono il problema: sono a disposizione di qualsiasi advisor. Io e i miei collaboratori abbiamo commesso degli errori, in assoluta buona fede. Stiamo cercando di venirne fuori. Ho sempre fatto le scelte ascoltando l’allenatore, però non parlate più di Ocampos che domenica ha preso quattro in pagella, o di Rincon che non gioca per motivi che preferiscono non dire. Sono pronto a prendere gli sputi della Gradinata già da domenica, non ho paura, io ci sono. La crisi? Non ho mai preso un punto di penalizzazione per ritardi di pagamenti degli stipendi: lo riconosco, il mio ciclo è finito ma ugualmente faccio di tutto per il Genoa“.