Fabrizio Corsi, Presidente dell’Empoli, ha parlato nel corso di un’intervista concessa al Tirreno. Il numero uno del club toscano ha analizzato vari temi, dal mercato alla panchina di Zanetti. 

 

Intervista al Presidente Corsi

 

È il momento di pensare a un Empoli stabilmente in Serie A?

«Il mantenimento della Serie A è difficile anche per società come Sampdoria o Verona, che hanno potenzialità economiche maggiori delle nostre, o la Cremonese che ha comunque investito più di quanto noi si possa. Il rammarico semmai è un altro: ci sono giocatori come Ricci, Asllani e Viti che non ci siamo goduti abbastanza e non li abbiamo portati alla loro massima espressione dal punto di vista fisico e tecnico. È una questione che ci si porta dietro da un po’ di tempo. Noi abbiamo bisogno di reperire le risorse per fare il campionato, le plusvalenze generate da questi profili servono a mantenere l’equilibrio economico. Il problema è tutto lì. Abbiamo venduto Ricci a gennaio dell’anno scorso, dopo un anno di cura di Juric il valore è triplicato e probabilmente nel breve sarà un titolare in Nazionale. Asllani sarà con grande probabilità il sostituto di Brozovic. L’avventura di Viti magari non è stata positiva, ma è un 2002 e ci sono dieci squadre che lo prenderebbero senza problemi l’anno prossimo; lui è un giocatore che avrebbe avuto bisogno di fare una trentina di presenze in Serie A con l’Empoli per andare poi all’Inter o al Milan».

Corsi sul mercato

 

È il percorso che pensa debbano compiere Baldanzi e Fazzini?

«Esatto. Con Baldanzi e Fazzini il nostro obiettivo è quello di tenerli fino a che loro possano completare la loro crescita. Ci stanno dando una mano evidente, però sono al 70% delle potenzialità. Anche solo per la loro conformazione fisica attuale. Stanno lavorando in quella direzione: vorrei vederli arrivare perlomeno al 90% delle loro possibilità all’Empoli, o quantomeno che rimangano l’anno prossimo».

Corsi su Zanetti

Zanetti sarà un allenatore di passaggio o immagina un ciclo di Zanetti al Castellani?

«Penso che sia, come per tradizione nostra, un passaggio. Paolo è un allenatore molto preparato e passionale, penso che sappia benissimo quello che gli può mancare in termini d’esperienza in questo momento. Vorremmo che completasse la sua maturazione a Empoli, per poi andare in una società importante come merita. Sono certo che ci arriverà, alla fine è in Serie A a soli quarant’anni e ha le prospettive per arrivare ad allenare in un grande club. Ci siamo presi il rischio di cambiare un allenatore che ci ha dato soddisfazioni e una bella salvezza. Le cose vanno bene, ma vediamo di chiuderle meglio».