Rick Karsdorp a 360 gradi. Il laterale della Roma, autore fino a qui di una stagione molto positiva, ha concesso un'intervista a vocegiallorossa.it. Di seguito le sue dichiarazioni principali.

Sul ritorno a Roma

"È cambiato tutto. La storia la conoscete tutti: sono tornato al Feyenoord per giocare con continuità ma le cose sono andate diversamente a causa di un infortunio all'inguine, che mi ha costretto a sottopormi ad un intervento chirurgico. Quando mi sono ristabilito, all'improvviso è scoppiata la pandemia e il campionato è finito lì. Sono tornato alla Roma con zero aspettative ma con un po' di speranza. Non avevo fatto vedere granché, in due stagioni, alla Roma ma, dopo un colloquio con Fonseca e con la direzione del club, ho sentito che c'erano delle buone possibilità per far bene. Sono partito subito titolare contro l'Hellas Verona nel primo turno di campionato ed è andata bene nonostante abbia subito un piccolo stiramento al tendine del ginocchio. C'ho messo tre partite per riprendermi ma, per il resto, sono sempre stato impiegato dal primo minuto. Diciassette presenze in campionato, tre in Europa League ed una in Coppa Italia".

"Hanno pensato di darmi un'altra possibilità ed io mi sono fatto trovar pronto. La Roma ha iniziato a giocare in un modo diverso rispetto al passato e, in questo sistema di gioco, mi trovo molto meglio. La differenza più grande, rispetto al passato, è che sono in perfetta forma fisica. Questo è il grande problema che ho avuto in passato anche, come ti dicevo prima, al Feyenoord. Il fatto di stare un po' lontani da campi a causa del Coronavirus, per me, non ha avuto alcuna influenza negativa. Ero pronto e sapevo cosa aspettarmi quando avremmo ripreso".

"Quando sono arrivato alla Roma, dal Feyenood, per la prima volta, non conoscevo nessuno. L'unico che conoscevo era Kevin Strootman. Mi sono dovuto abituare al tenore di vita italiano, al modo di giocare in Serie A, al club ed alla lingua. Adesso, ho potuto saltare quella fase. Nonostante non ci siano più dei miei connazionali come il già citato Strootman e Kluivert riesco benissimo a cavarmela da solo. Sono sempre stato convinto che sarei andato a giocare in un grande club come la Roma. Hai visto il video di Natale in cui viene regalata una maglia della Roma con il nome e numero di Džeko? Quel bambino è stato invitato qui, a Trigoria, per incontrare Edin. Una cosa così, arriva a tutto il mondo. La portata che hanno i club olandesi, ad esempio, è molto inferiore. Da calciatore è un aspetto che noti immediatamente".

Su Spinazzola

"I compiti di Leonardo a sinistra, sono gli stessi che ho io a destra e questo mi piace. La Roma, in passato, ha giocato con un 4-3-3 che, ovviamente, conosco. C'ho vinto un campionato con il Feyenoord giocando con quel sistema di gioco. Questo che utilizziamo adesso è diverso ma lo interpreto bene perché mi è sempre piaciuto propormi in fase offensiva. Spinazzola non pensavo che potesse far così bene contro l'Olanda. Ha gamba e si propone con continuità in avanti. Per quanto mi riguarda, nelle prime due partite, non sono riuscito ad arrivare sul fondo dal primo all'ultimo minuto ma, adesso, non è più un problema. La condizione fisica c'è e, in questo sport, è tutto".

Sulla Nazionale

"È troppo facile parlare di Nazionale in questo momento. Non ho giocato per molto tempo e, adesso, che gioco con continuità in Serie A dovrei reclamare ad alta voce un posto con gli Oranje? Non funziona così. L'ultima volta sono stati convocati Dumfries ed Hateboer che, a mio modo di vedere, si sono messi in evidenza per un periodo di tempo più lungo rispetto al mio".

Sugli stadi vuoti

"È molto fastidioso per le squadre ed i tifosi, come giocatore posso gestirlo. Se riduce la tensione? Non ho mai avuto questo tipo di problemi. Questo è chiaramente un periodo strano. Non possiamo fare più di tanto, il calendario è molto compresso. Stiamo andando bene e questo ci dà uno stimolo a fare sempre meglio".

Karsdorp (Getty)
Karsdorp (Getty)