Sta per tornare, dopo oltre un mese di stop, nelle ultime, decisive partite per lo Scudetto, perché "la nostra voglia ha fatto capire che doveva essere nostro": musica e parole di Paulo Dybala, che l'altra sera, davanti all'eliminazione del Barcellona dalla Champions, un po' male ci è rimasto. Perché senza la più forte in gioco, che lo scorso anno significò sconfitta in finale, la Champions poteva davvero essere a portata bianconera. Questo un estratto delle parole del centravanti bianconero a Il Correre della Sera.
POTEVA ESSERE LA NOSTRA CHAMPIONS - "Quando ho visto che il Barcellona è uscito mi girava la testa, perché con più fortuna questa poteva essere la Champions della Juve. Adesso spero che vinca il Bayern, così almeno siamo usciti con i vincitori. Messi è il mio idolo, lo vorrei alla Juventus".
HIGUAIN - "E' un giocatore molto importante. Rispetto a me è più un leader. Io sono al primo anno alla Juve. E qui vince il gruppo".
NON TOCCATEMI MARADONA - "Non so se il goal di mano all'Inghilterra fosse scorretto. Allora anche il rigore per la Germania nella finale di Italia 90 non dovevano fischiarlo. Il calcio è così: se uno si butta e l’arbitro fischia è merito del giocatore. Maradona è stato più furbo dei 50 mila che erano allo stadio".
E QUELLA PASSIONE PER I LEGO... - "Con la mia fidanzata Antonella ci siamo conosciuti 5 anni fa su Facebook, ero ancora in Argentina. Abbiamo parlato tanto e un giorno abbiamo deciso di conoscerci. Il Lego? Ho cominciato l’anno scorso a Palermo e mi piace tantissimo. Antonella compra le scatole e mi aiuta. Io mi rilasso, penso ad altro. E pezzo dopo pezzo costruisco qualcosa di bello, proprio come nel lavoro".