Alexander Blessin, allenatore tedesco del Genoa, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport dopo il pareggio contro l'Atalanta a Bergamo. Queste le parole dell'allenatore che crede ancora nella salvezza.

Intervista a Blessin sulla salvezza

«Questo Genoa si salva. Io ci credo e ci scommetto».

 

 Ma com’è l’allenatore Alexander Blessin? 

 «Ho fatto il calciatore per quindici anni, ma non sono diventato tecnico in un attimo. E’ un’evoluzione che dura anni e piano piano sto costruendo la mia carriera. Ho imparato molto da Rangnick, quando era il mio allenatore allo Stoccarda e mi ha trasmesso il suo stile che è molto aggressivo». 

 

 Ma un buon allenatore si giudica soprattutto da ciò che ha vinto... 

 

 «Io rispetto tutti. Magath in Germania ha vinto molto imponendo uno stile militaresco. Klopp non ha avuto subito successo, gli ci sono voluti 3-4 anni per imporsi e utilizzando modi diversi da quelli utilizzati da Magath. Ora al Liverpool si sta togliendo grandi soddisfazioni. E allora uno può chiedersi quale sia il modo migliore per imporsi. La verità è che non esiste una ricetta valida per tutti. Io ho le mie idee e cerco di portarle avanti convinto di ciò che faccio». 

Intervista a Blessin sulla Serie A

 Come ha trovato la Serie A? 

 «Come me l’immaginavo, cioè uno dei campionati più competitivi del mondo. E in crescita. Certo, la Premier è ancora il top, ma in Italia ci sono tanti giocatori interessanti e anche una voglia di investire nel calcio. Sicuramente la vittoria del campionato europeo ha fatto bene al calcio italiano, mi pare ci sia un impulso a voler crescere a ogni livello. Penso a nuovi stadi, a strutture moderne, a progetti importanti. Come il nostro». 

I pareggi non bastano... 

 «Mai io gioco sempre per vincere anche se non è facile. E non sono fuori dal mondo. Mi rendo conto che la nostra situazione di classifica è molto complicata però bisogna pensare positivamente. Un allenatore può parlare, raccontare tante cose, ma conta soltanto il campo. E per riuscire a ottenere risultati serve lavorare tanto e con il massimo impegno. Noi qui lo stiamo facendo, per questo confido che arriveranno anche le vittorie». 

Intervista a Blessin sulla problema del gol 

Pochi gol?

 «Ma davanti recuperiamo tanti palloni, molte seconde palle sono nostre, creiamo diverse occasioni da rete. A Bergamo, per esempio, ne abbiamo avuto due limpide. E con l’Empoli parecchie. Non va dentro anche per sfortuna. Ma so bene che un attacco viene giudicato per il gol che segna... Yeboah, per esempio, è uno che contribuisce tanto al gioco di squadra così come i suoi compagni di reparto. Ricordiamoci sempre che abbiamo tanti giocatori giovani, stranieri che devono ancora adattarsi al calcio italiano e che l’esperienza non si inventa, la si acquisisce con il tempo». 

Desto?

 «Non c’è nessun problema con Destro, è un giocatore importante. Sotto la mia gestione le prime 5 gare le ha sempre giocate dall’inizio. Ricordiamoci che anche Cristiano Ronaldo a volte va in panchina. Può succedere che Destro non parta tra i titolari magari perché, a seconda dell’avversario, davanti abbiamo bisogno di un giocatore più veloce. Però nelle ultime due partite è sempre subentrato e contro l’Atalanta ha pure sfiorato il gol. Abbiamo bisogno anche di lui». 

 

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