Sono arrivate anche le reazioni del Coni dopo l'eliminazione dell'Italia ai Mondiali. Il presidente Malagò ha dichiarato a margine della conferenza: "Siamo tutti quanti molto delusi e amareggiati. Ho sentito Tavecchio, gli ho chiesto che intenzioni avesse e mi ha detto che domani ci sarà questa riunione in Figc ma se fossi in lui mi dimetterei. Oggettivamente in Figc non ci sono gli strumenti procedurali per procedere a un commissariamento. Un uomo di istituzioni deve ascoltare tutti ma anche ragionare con buonsenso con quelle che sono le norme. Il presidente del Coni può commissariare una federazione solo se non funziona la giustizia sportiva, i campionati o per gravi irregolarita' amministrative. Ad oggi questi tre fatti non ci sono".

Tuttavia, il numero 1 del Coni ha spiegato: "C'è un altro discorso non scritto che riguarda invece la sfera delle competenze e responsabilità oggettive, che sono sotto gli occhi di tutti. Non succedeva dal 1958 che l'Italia non si qualificava a un Mondiale e va detto pure che allora ci andavano 16 squadre e invece oggi c'erano più possibilità. Ma soprattutto veniamo da tutto un periodo senza grandi risultati. Dall'Under 21 sono arrivati segnali importanti negli ultimi mesi, ma anche li' c'è stata la delusione della mancata qualificazione alle ultime due Olimpiadi. Ci sono stati investimenti, attenzione e interesse al mondo del calcio femminile, ma anche lì l'Italia manca da sempre a una grande manifestazione". 

CAPITOLO VENTURA - "Ventura? Non credo che le sue dimissioni siano il punto. Se è vero, e do per scontato che lo sia, che ha un contratto che sarebbe stato rinnovato in caso di qualificazione in Russia, di cosa stiamo parlando? Il contratto ha qualche mese ma la sostanza cambia poco. Di fatto Ventura non ha il rinnovo, che si dimetta al 15 novembre o tra 20 giorni o un mese, cambia poco. Gli elementi sono acclarati, il tema non è solo Ventura anche se, mi sento di dirlo, l'inizio del percorso e del progetto era legato a un'altra filiera di carattere tecnico che prevedeva un ruolo significativo di Marcello Lippi. Poi non è andato a buon fine per discorsi sopraggiunti dopo e questo ruolo di Ventura, diventato poi responsabile della filiera delle squadre nazionali, è stato una valutazione sbagliata. Non cambio giudizio su Ventura. Prima c'era un dg che prevedeva anche un ad, poi il dg è rimasto senza ed è stato una scommessa persa".