Non si è fatta attendere la replica della Lazio alle parole di Antonio Candreva che ieri pomeriggio, durante un'intervista rilasciata a Radio Sei, ha dichiarato: "Fino all’anno scorso ero incedibile, poi sono diventato cedibile. Forse la Lazio doveva fare cassa… Sono arrivate offerte e le hanno tenute in considerazione. Potevo rifiutarle? Io volevo essere un punto di riferimento. Ho dato tutto per quella maglia, io alla fascia di capitano ci tenevo, pensavo di meritarmela. Tanti erano arrivati prima di me, io il vicecapitano non lo volevo fare meglio che lo faceva qualcuno che era alla Lazio da più tempo di me. L’hanno data a Biglia, il mister pensava di fare una cosa buona per il gruppo e non c’è stata alcuna polemica nello spogliatoio. Non ero più incedibile. Da lì ho capito che qualcosa non andava, alla società parlerò sempre bene. Mi ha rilanciato".
Questa la risposta della Lazio, sempre a Radio Sei, per bocca del responsabile della comunicazione Arturo Diaconale: "Era legittimo che Candreva volesse diventare un punto di riferimento della Lazio indossando la fascia di capitano. La decisione dell’allenatore dello scorso anno è stata diversa. È storia che Candreva, da dicembre in poi, abbia chiesto con insistenza di essere ceduto e diciamo pure che la sua insistenza e il suo disagio, anche per la mancata soddisfazione delle proprie richieste, si sono prodotti in complicazioni all’interno dello spogliatoio, ha creato un clima non disteso. È stato accontentato per la destinazione, ha insistito per andare all’Inter, poteva essere venduto ad altre squadre come il Napoli".